giovedì 18 dicembre 2008

DASPO per Foggia-Perugia C.I.


La questura di Foggia, in seguito ai fatti accaduti prima del match di Coppa Italia tra Foggia e Perugia dello scorso 10 dicembre, ha emesso il Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) nei confronti di due tifosi rossoneri e tre ultras perugini.

Inoltre è ufficiale: l´Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha vietato la trasferta di Crotone ai tifosi del Foggia, che non potranno quindi seguire e sostenere i propri beniamini all´Ezio Scida. onore ai diffidati .. la diffida passa ma non la rabbbia celerino pezzo di merda

La tessera del " TIFOSO " .....


La "tessera del tifoso" è uno strumento di “fidelizzazione” adottato dalla società di calcio che prevede verifiche della Questura attraverso una procedura standard diramata a livello nazionale con apposita direttiva ministeriale. Il progetto lanciato dall'Osservatorio si pone l’obiettivo di creare la categoria dei “tifosi ufficiali”.La tessera, rilasciata dalla società sportiva previo “nulla osta” della Questura competente che comunica l’eventuale presenza di motivi ostativi (Daspo in corso e condanne per reati da stadio negli ultimi 5 anni), fidelizza il rapporto tra tifoso e società stessa.A cosa da diritto
al possessore non si applicano le eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti;
vengono snellite sia le procedure di acquisto dei biglietti che quelle di accesso allo stadio, attraverso la creazione di varchi dedicati;
è favorita la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo di punti, diritto di prelazione per l’acquisto di biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill, sponsor, ecc.).
I vantaggi per la sicurezza
permette di “costituire” la categoria degli spettatori “ufficiali”;
garantisce l’aumento degli standard di sicurezza del pubblico, perché esclude dagli impianti i soggetti sottoposti a Daspo o a condanne per reati da stadio;
consente alle società sportive di avviare rapporti “virtuosi” con le tifoserie ufficiali, soprattutto per le trasferte;
nel tempo determinerà la costituzione, nell’ambito delle Società Sportive, dei c.d. “dipartimenti dei tifosi” che in altri grandi club europei hanno trovato applicazione con apprezzabili risultati.

mercoledì 17 dicembre 2008

I SOLITI POLIZIOTTI


agghiacciante sto video. assurdoo......

foto cavese benevento

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video cosenza catanzaro


onore ai catanzaresi per quest gesto folle ....

curva nord potenza

C'è l'aspettavamo...certo che c'è l'aspettavamo!!!

Il casms ha deciso di chiudere il settore ospiti per la nota rivalità dopo pley off...(onore ai diffidati) che intercorre tra le due tifoserie. Tutti noi fino all'ultimo, speravamo nella presenza dei rivali in una partita che aspettiamo ha acceso in noi una forte emozione. Cosa c'è da dire???? cari fans del potenza erano pronti per voi paste freste per tutti i tipi e tanta strega ..... festa rinviata ma non in autogrill ci prendiamo na birra !!

domenica 14 dicembre 2008

che spettacolo cavese -benevento



bentornato Evacuo! un grazie in particolare al amico ultras attilio per la foto http://contursiacida.blogspot.com/

sabato 13 dicembre 2008

una domenica da repressione


CASM la vostra repressione non ci fermera bastardi

Ha un amuleto il Benevento per il derby con la Cavese: si chiama Totò Bertuccelli.



Ha un amuleto il Benevento per il derby con la Cavese: si chiama Totò Bertuccelli. L’attaccante messinese è stato l’ultimo a timbrare il successo in casa delle aquile ed ora, alla vigilia del derby, non può che essere lui a ricordare l’impresa di quel giorno, 18 aprile del 99... Ha un amuleto il Benevento per il derby con la Cavese: si chiama Totò Bertuccelli. L’attaccante messinese è stato l’ultimo a timbrare il successo in casa delle aquile ed ora, alla vigilia del derby, non può che essere lui a ricordare l’impresa di quel giorno, 18 aprile del 99. Guai però a dire che il successo allora fu “made in Bertuccelli”. “Conquistammo tre punti importantissimi - conferma l’ex giallorosso - che ci valsero la conferma di un piazzamento nei play off, anche se la certezza matematica arrivò due settimane dopo contro il Sora. Loro erano alle nostre spalle e premevano per prendere il nostro posto… Non mi sento affatto l’eroe di Cava, anzi penso che io ho avuto il piacere di depositare la ciliegina sulla torta, il gruppo compì il miracolo. Partimmo senza il favore dei pronostici, con obiettivi limitati eppure fummo protagonisti di una grande impresa su campi difficilissimi, ma grazie all’orgoglio, all’attaccamento alla maglia, riuscimmo a regalare una gioia immensa alla piazza”.
Un veloce flash-back, che ricordi ha di quella gara?
“Bellissimi, come tutta l’avventura giallorosa. Io rientravo da una squalifica per somma di ammonizioni scontata contro l’Astrea, quella è stata l’unica gara che ho saltato in quel torneo, ed avevo la voglia di recuperare lo stop forzato”.
Come fu il gol?
“Ho ricevuto palla sulla sinistra, ho dribblato ed insaccato dal vertice dell’area. Ricordo che in difesa c’era Chiappetta. Lui mi conosceva benissimo, aveva detto di chiudere sulla sinistra perché si aspettava quel tipo di movimento e nonostante ciò riuscii a liberarmi di lui”.
Il post partita fu di quelli che non si dimenticano, vero?
“Diciamo che siamo stati vittima di un’aggressione. Tutto iniziò al triplice fischio. Il primo ad essere colpito fu Dei, poi toccò a me all’ingresso del sottopassaggio, ed io provai a difendermi alla meno peggio, infine ne fece le spese il povero Guida che riportò un profondo taglio alla testa. Da qualche parte devo avere ancora il filmato che trasmisero a Striscia la Notizia”.
E’ stato l’unico post partita infuocato in giallorosso?
“No, assolutamente. Ricordo quando andammo a Gela. Lì il pubblico mi aggredì e non ho mai saputo perché e francamente non mi interessa neppure saperlo. Le loro offese furono da stimolo, mi aiutarono a disputare una delle migliori prestazioni anche se alla fine non riuscimmo a portare a casa i tre punti”.
Dopo dieci anni è di nuovo Cavese-Benevento ed ancora una volta una manciata di punti le separano.
“E’ una partita ad alto rischio, un derby da non sottovalutare, tra due avversarie che come allora hanno bisogno punti. Conosco poco le rose, soprattutto quella salernitana per cui non mi azzardo a fare disquisizioni tecniche”.
Siamo quasi al giro di boa, tiri lei le somme…
“Ho visto qualche gara, non tutte, ma ammetto che c’è un livellamento generale del campionato. Il lato positivo è che sarà avvincente fino alla fine”.
C’è qualcuna che l’ha delusa?
“Per il blasone forse mi sarei aspettato di vedere un po’ più su il Perugia, ma alla fine vedrete che verrà fuori”.
Chi, invece, l’ha stupita in positivo?
“Il Gallipoli ha avuto un explolit incredibile. Il Crotone pure è nei piani alti contro ogni pronostico”.
Il Benevento ha confermato le attese?
“E’ partito con l’idea di vincere, a poche giornate dalla fine del girone d’andata è a quattro punti dalla testa, quindi penso che sia in lizza”.
Cosa chiede Totò Bertuccelli al nuovo anno?
“Il mio sogno è tornare nel calcio. Il pallone scorre ancora nelle mie vene, quindi vorrei annusare ancora il profumo del rettangolo verde. Nelle settimane scorse qualche quotidiano aveva pubblicato la notizia che io ero in procinto di accettare un’offerta da una società dilettantistica, purtroppo però era una bufala”.
Si accontenta di scendere così in “basso”?
“Da qualche parte dovrò pur iniziare, sono pronto a fare la gavetta”.
Ora gestisce una cartolibreria nel centro di Taranto, è pronto a lasciare su due piedi libri e colori?
“Prontissimo. Abbandonerei tutto in un attimo per tornare nel mio mondo. Sono prestato a questa attività, ma per uno come me è necessario il dinamismo”.

mercoledì 10 dicembre 2008

rispetto per tutti paura di nessuno


odio bari e salerno

crotone bla bla

Santos libero




Festa a Marsiglia, ma per l'ultrà
Con l'Atletico è 0-0, francesi in Uefa. Il capo tifoso torna libero, si smorza la tensione
Fonte: "Goal.com"
Il Marsiglia scala in Uefa, grazie al pareggio con l'Atletico Madrid e alla sconfitta del Psv. Ma ieri, l'attenzione era per gli ultrà francesi che avevano previsto di contestare la condanna in Spagna di un loro capo.
E' andato tutto liscio. Santos Mirasierra è stato liberato e i tifosi sono entrati al Velodrome festeggiando. Il capo di «Ultras Marseille» era stato condannato a tre anni e mezzo di carcere con l'accusa di aver ferito un poliziotto spagnolo. Ieri il tribunale di Madrid ha accettato di liberarlo su cauzione.
Per Mirasierra si sono mobilitati non solo i tifosi, ma anche giocatori e dirigenti del club che ha pagato la cauzione. In campo anche il ministro dello sport e la sottosegretaria per i diritti umani, Rama Yade, e i grandi ex: Drogba e Ribery. I mille poliziotti sono rimasti comunque schierati per precauzione.

martedì 9 dicembre 2008

Il tifo viene dal cielo: stadio interdetto, ma tre tifosi aggirano il divieto con l'aereo


Costretti a disertare lo stadio per decisione del Casm, che ha fatto disputare il derby di seconda divisione Lega pro Cosenza-Catanzaro (finito 0-0) senza tifosi ospiti, tre catanzaresi hanno voluto ugualmente stare vicini alla squadra e per farlo hanno sorvolato lo stadio San Vito con altrettanti ultraleggeri e gettando in campo una sciarpa giallorossa. I tre sono stati però fermati dalla polizia e portati in Questura per l'identificazione e la loro posizione è ora al vaglio degli investigatori.Una legge, infatti, vieta il sorvolo di luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, ma il mezzo utilizzato (un ultraleggero) rende necessario capire se la norma sia applicabile anche a questi velivoli dotati di motore e di una vela per il volo ma senza struttura metallica.
Il «volo» è avvenuto nell'intervallo della gara. I tre, con le vele gialle e rosse, sono passati sopra lo stadio e giunti sulla perpendicolare del centrocampo uno di loro ha fatto cadere una sciarpa, mentre gli altri due avevano uno striscione con la scritta «le aquile vi sovrastano sempre».Quindi si sono allontanati. La polizia li ha seguiti raggiungendoli in un campo nelle vicinanze dello stadio dove sono atterrati e prevenendo anche un eventuale intervento dei tifosi cosentini. I tre sono stati portati in Questura per l'identificazione.

domenica 7 dicembre 2008

SANTOS LIBERO.....


Incredibile: Santos l'Ultras Marsigliese arrestato quasi 65 giorni fa è stato condannato a 3 ANNI e 6 MESI .... solo per aver cercato di aiutare una ragazza caduta a terra negli scontri .... semplicemente VERGOGNOSO !!

venerdì 5 dicembre 2008

Comunicato Gate 22 Veneziamestre

"Niente ospiti? Noi a bocca chiusa"

"CALCIO DEI DIVIETI... CHE DERBY E' SENZA TIFOSI?
Incomprensibili e demagogiche restrizioni ancora una volta saranno protagoniste della domenica sportiva.
Dopo il divieto applicato alla Nostra tifoseria di seguire il Veneziamestre nella trasferta di Padova.
Dopo il divieto applicato alla tifoseria padovana di seguire la propria squadra nella trasferta di Verona.
Il triangolo si chiude. Vietando alla tifoseria veronese la trasferta in laguna.
Assurdo.
Tutti i derby veneti gambizzati da decisioni da salotto.
Il risultato è devastante.
La distruzione della vera anima del calcio: la passione.
Che così è il calcio privato delle tradizioni, delle rivalità, senza goliardia, senza tifo?
A cosa serve uno stadio senza colori, senza rumori, senza calore, senza tifosi?
Le risposte fanno male, ma permettono di capire il continuo allontanamento di tante persone, famiglie, anziani e giovani dagli stadi di tutta Italia.
E come se non bastasse il divieto di trasferta per i tifosi ospiti, si aggiunge anche la restrizione alla vendita dei biglietti per i soli residenti nella provincia di Venezia.
E il risultato è che chi abita a Mogliano, Preganziol, Monselice, Castelfranco o comunque fuori dalla provincia di Venezia per lavoro o altro sarà privato della possibilità di assistere al derby in nome di una falso rischio, in nome di quella ideale sicurezza che bisogna affannosamente (e inutilmente) ricercare.
Ci chiediamo anche come dopo tutte le nuove misure di sicurezza adottate, le forze dell´ordine non siano ancora in grado di garantire un minimo di sicurezza come del resto avviene in tutta Europa.
Poi ci ricordiamo di essere in Italia, e capiamo che è solo l´ennesima vergogna di chi, con la scusa di combattere razzismo e violenza, sta eliminando consapevolmente e strategicamente altro: aggregazione, condivisione, passione e divertimento.
Noi di "A Sostegno di un Ideale" risponderemo come sempre fatto in maniera coerente. Combattendo e denunciando queste assurde leggi. Proponendo un tifo ribelle e libero, che non ha bisogno di compromessi e autorizzazioni. Continuando oltre ogni difficoltà il percorso aggregativo, ricreando nel Gate 22 con la nostra passione uno spazio diverso e differente da tutto il resto.
Cuore e intelligenza per il Veneziamestre, ma non solo, perché gli abusi che subiamo da tifosi, li subiamo anche da cittadini nella vita di tutti i giorni.
E così domenica daremo un piccolo segnale rimanendo in silenzio i primi 20 minuti della partita per ribadire l'assoluta inutilità di questi divieti che portano al disputarsi di un derby che non può essere ritenuto tale.

Gate 22 Veneziamestre"

giovedì 4 dicembre 2008

i genitori di Matteo Bagnaresi: "il risarcimento in opere di bene"


In piedi di fronte all'autobus che lo ha travolto. L'autista non poteva non averlo visto. E' questa la conclusione del consulente della procura che sta indagando sulla morte di Matteo Bagnaresi. In attesa del processo la famiglia fa sapere che non terrà un euro dell'eventuale risarcimento: tutto sarà devoluto per dare gambe alle idee del figlio.Di fronte al pullman. Non dietro o accanto alle ruote. Esattamente davanti al parabrezza anteriore. Le gambe leggermente divaricate e i piedi ben saldi sull'asfalto. Entrambe le mani poggiate sul vetro, pochi centimetri sopra il volante. Un gesto di difesa o la voglia di sbarrare la strada ai tifosi bianconeri. In entrambi i casi Matteo Bagnaresi era di fronte all'autista, che non può non averlo visto quando ha pigiato l'acceleratore, travolgendolo e uccidendolo nell'area di servizio Crocetta Nord, al chilometro 48 dell'A21 Piacenza-Torino prima della partita Juventus-Roma.Il consulente tecnico della procura di Asti ha ricostruito gli ultimi istanti di vita di Bagnaresi, tifoso 28enne del Parma, ravvisando nella dinamica dell'incidente una rilevante colpa dell'autista, l'imprudenza di voler manovrare e scappare da quell'area di servizio anche se, di fronte a lui, c'era un ragazzo non ancora trentenne. Prima di decidere se archiviare il fascicolo o se rinviare a giudizio l'autista, la Procura ascolterà altri testimoni, tifosi del Parma e della Juventus che hanno assistito alla scena e che dovranno ricostruire il quadro ambientale, fornire elementi per valutare se in quel piazzale vi sia stata un'aggressione o dei tafferugli che trovino nella paura una giustificazione plausibile alla guida dell'autista e, quindi, alla morte dell'ultras.Che si arrivi in un'aula di tribunale è ovviamente la speranza dei genitori di Matteo. Bruno, ingegnere in pensione della Barilla, e Cristina, insegnante, vorrebbero un processo che renda giustizia alla morte del loro unico figlio. Vorrebbero una verità giudiziaria e sperano in un risarcimento, ma solo perché attraverso quei soldi potrebbero dare gambe alle idee di Matteo. Tramite l'avvocato Mario Bonati fanno sapere che non hanno intenzione di tenersi un solo euro di un eventuale risarcimento, ma di volere destinare quei soldi, così come tutti gli altri che saranno raccolti in future iniziative, alle idee del figlio. Che non era solo uno sportivo, ultras dei Boys '77, ma anche un idealista, "antagonista" in prima linea quando c'era da difendere i più deboli, i senzatetto e gli sfrattati, quando c'era da raccogliere firme o scendere in piazza contro la legge Fini-Giovanardi, l'alta velocità o l'impianto di smaltimento dei rifiuti che secondo lui avrebbe finito per distruggere la «food valley» d'Italia. Temi politici, che portava avanti con convinzione insieme ai ragazzi del centro sociale Mariano Lupo e nella cooperativa in cui lavorava, occupandosi di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Stanno pensando a un centro sociale per giovani, a case di accoglienza per immigrati o a scuole da finanziare in quel sud del mondo a cui Matteo Bagnaresi pensava spesso. Stanno decidendo, valutando ogni ipotesi, compresa quella della Fondazione e di un gemellaggio tra le curve negli stadi italiani in occasione dell'anniversario della morte. Con un unico interesse: portare avanti le idee del figlio, non lasciare che muoiano insieme a lui. Anche per questo sperano in un processo, in una verità e in un risarcimento che sia solidale. Come avrebbe voluto Matteo.

Gare vietate ai tifosi ospiti:



Benevento - Juve Stabia e Cavese - Benevento si disputertanno con l'assenza della tifoseria ospite Settore ospiti chiuso per Napoli-Lecce, anticipo ella 16/a giornata di serie A in programma sabato prossimo 13 dicembre alle 20:30. Lo ha deciso il Casms (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive) dopo che la partita era stata definita ad 'alto rischio' dall'Osservatorio. Il settore ospiti sarà aperto a famiglie, ragazzi delle scuole e associazioni di anziani. Analogo provvedimento è stato preso anche per Avellino-Salernitana di serie B in programma il 13 dicembre e per altre gare dei campionati minori e di altri sport.
6 dicembre: Torelli Montevarchi - Autosoft Scauri (Basket B2); 7 dicembre: Benevento - Juve Stabia (1a Div B); 8 dicembre: Maglianico - L'Aquila (Dilettanti ); 13 dicembre: Nissa - Siracusa (Dilettanti); 14 dicembre: Cavese - Benevento (1a Div. B); Potenza-Taranto (1a Div B); 14 dicembre: Akragas - Licata (Dilettanti); Grottaglie - Bitonto (Dilettanti); Ippogrifo Sarno - Battipagliese (Dilettanti).

lunedì 1 dicembre 2008

nella mischia


Punite le risse e i tafferugli scoppiati subito dopo la partita col Latina del 27 gennaio
Quella domenica s’inseguirono, chi in auto e chi in ciclomotore. Quella domenica la partita di calcio del campionato d’Eccellenza Tivoli-Fc Latina era finita in parità: 1-1. Quella domenica era il 27 gennaio scorso e dopo il match le forze dell’ordine - e in particolare il Commissariato di polizia di Tivoli - fecero defluire le due tifoserie a “blocchi” separati dallo stadio tiburtino proprio intuendo che gli animi si erano surriscaldati.
Ma sulla via del ritorno gli ultrà nerazzurri dell’Fc Latina e quelli del Tivoli si sono inseguiti e in diverse occasioni, nonostante il pronto intervento dei poliziotti di Tivoli e dei colleghi arrivati da Latina, tra gruppetti di ultrà sono divampate risse improvvisate.I tifosi presenti allo stadio erano oltre 150 della squadra locale e un centinaio del Football club Latina, ma gli ultrà lasciarono l’impianto decisi ad affrontarsi.Dopo nove mesi d’indagini, grazie agli elementi forniti alla Digos di Latina, gli investigatori della questura pontina hanno identificato due ultrà che verranno presto pesantemente puniti per il loro comportamento. Analogo provvedimento verrà adottato nei confronti di tre ultrà del Tivoli che erano già stati riconosciuti dagli investigatori del Commissariato di polizia.Da Latina è lo stesso questore, Nicolò D’Angelo - che per sette anni ha diretto la Squadra mobile di Roma - a spiegare: «Siamo dinanzi a personaggi che noi abbiamo già colpito con Daspo pesanti». Il Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive) obbliga gli ultrà a firmare un apposito registro ogni domenica all’ora della partita. E per alcuni ultrà dell’Fc Latina ha raggiunto la durata di cinque anni. la diffida passa a rabbia no diffidato non mollare

arezzo benevento


giocattori indegni per non dire di un allenatore senza palle



FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI

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