domenica 7 settembre 2008

Battere la sua «bestia (rosso) nera»


Il Lanciano, ovvero la bestia nera del Benevento. La strega non è riuscita mai a fare una magia agli abruzzesi e in quasi tutte le sfide si è dovuta inchinare ai rossoneri. Solo un successo nel lontano 2002, poi quattro pareggi e tre sconfitte. Un vero e proprio tabù che il Benevento ritrova a distanza di tre anni.
Insomma, per gli stregoni è arrivata l’ora di inventarsi una vera e propria stregoneria per scacciare l’incubo Lanciano.
LA STORIA - La breve storia di questa sfida sannito-frentana tra il Lanciano ed il Benevento ha inizio nel 2001, 2 dicembre. A dire il vero c’è un precedente anche nella Coppa Italia di C e ovviamente c’è una sconfitta giallorossa per 2-0, ma questa è una pagina che si perde negli annali senza lasciare grosse tracce.
L’inizio del tabù abruzzese è dunque datato 2 dicembre 2001.
E’ la quattordicesima giornata di campionato di serie C1 e il Benevento naviga in brutte acque. Da poco la società giallorossa ha trovato una sua quadratura, grazie all’ingresso di Pino Spatola e Massimo Pugliese. Ma questo non basta per ottenere i risultati. In terra abruzzese il Benevento giunge con l’intenzione di ritrovare il successo ed invece il Lanciano inizia la sua crociata contro i sanniti. Gara decisa da un episodio: a metà della ripresa un ingenuo fallo di mano di Chiavaroli in piena area, consente al Lanciano di usufruire di un calcio di rigore che Ranalli trasforma con grande freddezza. Quella sconfitta fa retrocedere all’ultimo posto la squadra di Rumignani. Nel match di ritorno (è il 14 aprile 2002) i sanniti riescono a battere il Lanciano in quella che è per il momento l’unica gara in cui sono usciti vincitori. A decidere l’incontro è un certo Sossio Aruta, protagonista di una partita straordinaria che regala un successo che permette al Benevento di portarsi quattro punti sopra dalla zona play-out, a tre giornate dal termine del campionato.
L’ERA DI COSTANZO – Nel primo vero anno di Spatola il Benevento di Nello Di Costanzo pareggia due volte contro il Lanciano. In entrambi i casi finisce con il risultato di 1-1. Nella gara di andata, è il 17 novembre 2002, al Santa Colomba i rossoneri passano subito in vantaggio grazie ad una rete di Nassi, poi il Benevento riesce a riacciuffare la partita grazie ad una prodezza dell’allora enfant prodige giallorosso Nello Cutolo. Poi il Benevento, nonostante l’uomo in più per l’espulsione di Cicchella, non trova la rete della vittoria.
Ben più amaro è il pari che il Benevento coglie nel match di ritorno. Amaro per due motivi: il primo perché spegne definitivamente i sogni già flebili di agguantare i play off, il secondo perché il pareggio del Lanciano giunge al fotofinish. Ad aprire le danze è Di Nardo che al 12’ segna il gol del momentaneo vantaggio. Il Benevento sembra ad un passo dal suo secondo successo contro il Lanciano, ed invece in pieno recupero arriva il pareggio dei rossoneri con una punizione dell’ex Genanari. Una mazzata tremenda che non va giù al presidente Spatola che decide di attuare il silenzio stampa.
L’ultima sfida tra gli stregoni e il Lanciano nell’era Di Costanzo avviene nella stagione 2003 -2004.
E’ il 14 dicembre 2003 e alla terzultima giornata di andata il Benevento ospita il Lanciano al Santa Colomba. La gara si mette subito male per i sanniti che dopo sei minuti subiscono gol dal talento brasiliano Ferreira Pinto. Questa volta è il Benevento a pareggiare nel finale del match. Mancano tre minuti quando Menolascina direttamente da punizione trova l’angolo più lontano regalando un buon punto alla sua squadra.
L’ERA BENEDETTI – Nel girone di ritorno, dell’indimenticabile stagione 2003-2004, il Benevento inizia un altro campionato sotto la guida di mister Corrado Benedetti. I giallorossi recuperano strada e raggiungono la zona play off.
Nella terzultima giornata di campionato (2 maggio 2004) il Benevento ha l’occasione per ipotecare la qualificazione agli spareggi promozione, ma davanti a sè trova neanche a dirlo il Lanciano. L’entusiasmo in città è alle stelle, da Benevento partono più di 2000 tifosi per l’Abruzzo, regalando uno spettacolo coreografico e di tifo davvero da brividi. Ma tutto viene spento dalla solita “bestia nera”. La squadra rossonera rifila tre sberle alla strega. Ad aprire le marcature è Finetti che segna un gol fantasma che il direttore di gara Moretti di Como convalida su segnalazione del suo assistente Cuomo di Siena. A completare l’opera ci pensano Daniele Conti e Nassi.
La rete della bandiera, che sancisce il definitivo 3-1, la realizza Mimmo Giugliano.
La stessa amarezza i giallorossi la provano l’anno dopo, quando sempre al Biondi, affrontano il loro “incubo” nella seconda giornata di campionato (19 settembre 2004).
Quella gara sarà sempre ricordata per i veleni del fine partita. Ma andiamo con ordine.
Il Lanciano passa subito in vantaggio con un gol di Movilli, poi ad inizio ripresa ci pensa Mastrolilli a mettere le cose a posto, ma un gol di Ticli regala il successo al Lanciano.
Il Benevento perde la testa e ne fanno le spese Molino, che lascia anzitempo il campo, per aver protestato vivacemente con il direttore di gara, e il portiere Petrazzuolo protagonista di una rissa negli spogliatoi con il difensore abruzzese Paris.
L’ULTIMA SFIDA – L’ultima gara tra il Benevento e il Lanciano risale al 16 gennaio 2005. Nel capoluogo sannita già si respirano venti di crisi, con il presidente Spatola che lancia i primi “sos” per salvare la società. Il Benevento viaggia a ridosso della zona play off e proprio contro il Lanciano cerca i tre punti per guadagnare posizioni importanti. Inizia bene la banda di Benedetti che dopo un minuto passa subito in vantaggio grazie ad un gol lampo di Di Nardo.
Ma l’illusione di una possibile vittoria contro i frentani dura solo un tempo, visto che nella ripresa il Lanciano pareggia i conti con Moresi. Il Benevento nel finale prova a vincere la gara, ma Molino si vede annullare un gol apparso a molti regolare. Dunque anche nell’ultima sfida il Lanciano si conferma vero “incubo” degli stregoni.
SFATARE UN TABU’ – Occorre, quindi, sfatare un tabù. Il Benevento ha l’occasione dopo tre anni, di rifarsi e di prendersi la propria rivincita. La truppa di Papagni è pronta per provare a vendicare otto anni di incubi e sortilegi, servirà una magia particolare che solo la strega potrà fare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Very good......




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