venerdì 28 novembre 2008

G8,

E' stupido essere giusti quando chi è ingiusto ottiene migliore giustizia.
Esiodo, VIII sec. a.C.

G8, irruzione Diaz: 16 assolti e 13 condannati
GENOVA (Reuters) - Al processo per le violenze nell'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova nel luglio 2001, durante la quale rimasero feriti 93 attivisti no global, i giudici del capoluogo ligure hanno assolto questa sera dopo 11 ore di camera di consiglio 16 imputati, tra i quali i vertici della polizia, condannandone altri 13.

I giudici hanno inflitto complessivamente 35 anni e 7 mesi di pena, a fronte degli oltre 109 anni chiesti dall'accusa.

I giudici liguri hanno assolto gli esponenti di più alto grado, in particolare Francesco Gratteri, oggi direttore centrale anticrimine, Giovanni Luperi, oggi funzionario Aisi (ex Sisde) e Gilberto Calderozzi, direttore del servizio centrale operativo della polizia.

Assolti anche Filippo Ferri, Massimiliano di Bernardini, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide di Novi, Alfredo Fabbrocini, Salvatore Gava, Massimo Nucera e Maurizio Panzieri.

Sono statri condannati invece Vincenzo Canterini (4 anni) che all'epoca dei fatti era il comandante reparto mobile di Roma che fece irruzione per primo alla Diaz, per falso ideologico e calunnia in concorso; Michelangelo Fournier (2 anni) per lesioni personali continuate; Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri, Vincenzo Compagnone, tutti sottoposti di Canterini (condannati tutti a 3 anni per lesioni personali continuate).

Condanne anche per Pietro Troiani (3 anni) e Michele Burgio (2 anni 6 mesi) per calunnia e porto illegale di armi da guerra; Luigi Fazio condannato a 1 mese e interdetto dai pubblici uffici.

I condannati dovranno risarcire le parti civili e il ministero dell'Interno per circa 700.000 euro.
Al termine della lettura delle sentenze, una parte del pubblico in aula, ripeso dalle telecamere, ha reagito scandendo la parola : "Vergogna, vergogna". Fuori dal tribunale si erano radunate circa 50 persone per attendere la sentenza.
I pm Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca avevano chiesto pene per oltre 109 anni. In particolare, la condanna per Gratteri e Luperi a quattro anni e sei mesi ciascuno per falso ideologico, calunnia e arresto illegale.
La pena più elevata -- 5 anni di reclusione -- era stata richiesta per Troiani, il poliziotto che avrebbe portato le due molotov all'interno della scuola per dimostrare la pericolosità degli attivisti ospiti dei locali della Diaz.
Condanna a quattro anni e sei mesi chiesta anche per Canterini così come per Caldarozzi, allora vice direttore dello Sco; Mortola, allora dirigente della Digos; Dominici, capo della mobile di Genova; Di Bernardini, Ciccimarra, di Sarro, all'epoca tutti vice questori aggiunti di Genova.
purtroppo, la legge NON è uguale per tutti

La repubblica delle banane... marroni.


Guardate che obbrobrio. E' la nuova divisa della NazionaleVia l'azzurro, c'è il marrone!
da quotidiano.net Maglia azzurro stinto, un incrocio slavato fra i colori dell'Argentina e della Lazio; calzoncini e calzettoni marroni che gli ideatori hanno pure il coraggio di definire "color legno"... di Xavier Jacobelli Bologna, 27 novembre 2008 - E' orrenda. E' la nuova divisa della Nazionale italiana quattro volte campione del mondo e una volta campione olimpica. Maglia azzurro stinto, un incrocio slavato fra i colori dell'Argentina e della Lazio; calzoncini e calzettoni marroni che gli ideatori hanno pure il coraggio di definire "color legno". Come di legno è la fantasia di chi ha partorito questo scempio di quasi cent'anni di storia e di tradizione azzurra.Non appena ne conosceremo nome, cognome e codice fiscale, sarà nostra premura pubblicizzarli perchè è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità e milioni di tifosi della Nazionale sappiano chi devono ringraziare per questo colpo di genio. A rivelarlo, meritoriamente, è stato stamane il Corriere dello Sport-Stadio, a pag. 2, con un interessante servizio firmato da Andrea Santoni, corredato dal fotomontaggio che vi proponiamo e che dà l'idea della nefandezza perpetrata dai creativi dell'azienda fra gli sponsor del Club Italia.Il debutto di questa porcheria cromatica è fissato per il 15 giugno 2009, a Pretoria, in Sudafrica, dove l'Italia affronterà gli Usa nella gara inaugurale della Confederations Cup. Nell'attesa, chissà se la Federcalcio ci spiegherà quanto le frutta questa nuova, impresentabile divisa; perchè abbia deciso di cambiarla; in base a quali motivazioni sia stata presa una scelta che non sta né in cielo né in terra.Ma, soprattutto, vogliamo sapere se sia stato il presidente federale Abete o chi per lui a prendere a calci qualcosa che non si può mai vendere e appartiene al popolo dei tifosi, non a chi siede sulle poltrone di Via Allegri: il colore della maglia, cioè la storia, l'epopea, il blasone di una fra le rappresentative più forti del mondo. Ve l'immaginate il Brasile che svende il suo verde-oro alle invenzioni colorate di uno sponsor? Purtroppo noi non siamo il Brasile. Noi siamo, anche nel calcio, la repubblica delle banane. Marroni.

Liberate "Santos"


Il primo ottobre 2008, sugli spalti dello stadio Vincente Calderón di Madrid, prima dell'incontro di Champions League tra l'Atletico Madrid e il Marsiglia, scoppiavano incidenti tra gli ultras francesi e le forze di polizia spagnole, che non lesinavano manganellate ferendo vari ultras e tifosi. Con l'accusa d'aver partecipato a tali disordini, d'aver ferito un agente (medicato con sette punti di sutura) e d'aver opposto resistenza, veniva arrestato Santos Mirasierra (ultras del Marsiglia di origine spagnola, residente in Francia). Dopo tre giorni in stato di fermo Santos è stato portato dal giudice che, opponendosi al suo rilascio in attesa di giudizio, lo ha spedito nel carcere di Soto del Real a cinquanta chilometri da Madrid, dove dovrà rimanere fino alla conclusione dell'indagine. Il giudice, come accade anche in Italia, ha accettato aprioristicamente la versione della polizia. Alcuni agenti della polizia francese, in servizio al seguito degli ultras marsigliesi in Spagna, hanno dichiarato l'estraneità del ragazzo agli incidenti. Fotografie e riprese video professionali mostrano il giovane discutere pacatamente con le forze di polizia spagnole e, successivamente, durante gli scontri, adoprarsi affinché questi abbiano termine. Il giudice, su invito della polizia, ha rifiutato d'esaminare le prove video (di Canal+, emittente spagnola) che scagionano Santos Mirasierra, motivando tale decisione con il fatto che i video potrebbero essere stati "alterati" (sic). Gli ultras marsigliesi si sono mobilitati per cercare d'aiutare il loro fratello. Gli Ultras Marseille hanno scritto una lettera aperta al presidente francese Nicolas Sarkozy, hanno mandato un'e-mail al Consolato francese di Madrid e a quello spagnolo in Francia, hanno scritto ad associazioni per i diritti umani e a vari mezzi d'informazione, chiedendo a tutti d'adoprarsi per la liberazione di Santos (innocente rispetto alle accuse mossegli). I Dodger's OM (altro Gruppo ultras di Marsiglia) hanno inviato un documento all'Eliseo e a vari ministeri, denunciando comportamenti aggressivi e vessatori della polizia spagnola, culminati con gli incidenti allo stadio Calderón di Madrid. Tra questi: multa al loro pullman, parcheggiato dove ordinato dalla polizia stessa; obbligo di camminare in corteo su escrementi di cavallo; manganellate mentre erano in coda per entrare allo stadio. L'operato della polizia spagnola in servizio allo stadio Calderón era già stato al centro d'accese polemiche per le violenze inflitte ai tifosi del Bolton Wanderers in trasferta a Madrid per una partita di Coppa Uefa con l'Atletico nel febbraio del 2008. Prima di loro erano stati colpiti gli scozzesi dell'Aberdeen, nel novembre del 2007. La famiglia Mirasierra s'è rivolta al sindaco della propria città, nel disperato tentativo d'ottenere giustizia per il figlio ingiustamente imprigionato. I Bukaneros, Gruppo ultras del Rayo Vallecano (terzo club della capitale spagnola), così come altri Gruppi ultras iberici, hanno cercato di contrastare la disinformazione dei media che avvolge tutta la vicenda in Spagna, tenendo una conferenza stampa e esponendo uno striscione per la liberazione di Santos. L'Olympique di Marsiglia ha mandato sul posto un suo legale, anche se il ragazzo era già assistito da un avvocato fornito dai Bukaneros del Rayo Vallecano e dai Riazor Blues, Gruppo ultras del Deportivo La Coruña. La squadra dell'Olympique di Marsiglia, prima dell'incontro di campionato con il Valenciennes (19 ottobre 2008) ha indossato una maglietta bianca di solidarietà al suo ultras ingiustamente carcerato, su cui spiccava la scritta: "Liberté pour Santos!". LIBERTA' PER SANTOS!
Di seguito un filmato (tratto da Youtube) che mostra gli incidenti e l'innocenza di Santos.

Julien vive


Per ricordare Per ricordare Julien, Ultras Parigino ucciso dalla gendarmeria francese:

giovedì 27 novembre 2008

ULTRAS BENEVENTO-POPOLO SANNITA


NOI NON SIAMO NAPOLETANI

RIVOGLIAMO I NOSTRI STRISCIONI ...


Imponente manifestazione organizzata dagli Ultras Doriani per gridare a gran voce "quello che dovrebbe essere un diritto" : RIVOGLIAMO I NOSTRI STRISCIONI !!
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione…”: questo l’incipit dell’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Forse molti l’hanno dimenticato o hanno voluto dimenticarlo, ma uno striscione degli Ultras Tito Cucchiaroni che recitava l’articolo in questione qualche tempo fa non venne fatto entrare allo stadio. Ma la battaglia, fortunatamente non è mai cessata.
Da quasi due anni, ormai, si susseguono in Italia ogni maledetta domenica episodi al limite del grottesco di divieto di libera espressione delle opinioni ed i fatti, purtroppo, hanno ampiamente dimostrato in questo tempo come le misure speciali adottate per legge siano risultate inefficaci nella lotta alla violenza, non andando a colpire eventuali aspetti delinquenziali, ma piuttosto tutte quelle iniziative che invece propagandano un calcio pulito, tutt’altro che discriminatorio, incivile o razzista.

martedì 25 novembre 2008

gabriele con noi

Ingiustizia eterna

stiamo ancora Aspettando



è passto un anno?..non conta! centra il fatto che nelle
curve d'italia cè un ipocrisia terrificante
diciamo che abbiamo mentalità, ma accoltelliamo,
diciamo che siamo coerenti ma contestiamo, mandiamo via
dirigenze a meno che di colpo si vince allora basta
contestare. diciamo che non ci devono identificare
tutti come criminali e di nn fare di tutta l'erba
un fascio ma per noi li sbirri sono tutti bast....!
allora facciamoci un esame di coscenza dentro le curve
cè il marcio delle nostre sociètà mischiato a gente
passionale che canterebbe fino alla morte solo per il
gusto di tifare a prescindere dal risultato, ed è la
maggior parte! ...d'altro però chi gestisce la
repressione, le leggi anti ultras, e le applica nella
maniera più scorretta e differente in ogni stadio e per
ogni tifoseria..praticamente senza senzo logico, lo
hanno le forze dell'ordine. non hanno caspito
niente di gemellaggi e rispetto! tra curve e tra ultras
e polizia senza manganelli sarebbe meglio vedreste che
risultati!



FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI

FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI