sabato 26 novembre 2011

westham utdmicky smith r.i.p

TREVISO - Stop alle violenze sulle tribune dei campi da calcio, insulti ad arbitri, risse e parole pesanti tra i genitori. Da oggi sui campi delle serie minori del Trevigiano arrivano i genitori-steward, ovvero padri e madri di ragazzi che giocano in campo. Il genitore-steward controllerà in tribuna e lungo il campo colleghi genitori e tifosi, contenendo le loro intemperanze, che vanno dagli insulti alle risse agli apprezzamenti pesanti contro arbitri o giocatori dell'una e dell'altra compagine. Sono per ora una quarantina queste nuove figure che rientrano nel primo progetto sperimentale a livello nazionale e che parte proprio per volere della Federcalcio di Treviso sui campi della Marca. Chi sgarra, chi non tifa correttamente viene allontanato o ricondotto a miti consigli. Tutto per cercare di riportare il calcio nei canoni di gioco semplice e puro. Di divertimento per i ragazzini e si sensibilizzano le squadre giovanili. Sette le scuole calcio trevigiane coinvolte: Cipriano Catron, Condor Treviso, Giorgione, Liventina Gorghense, ProMogliano, Vedelago, Villorba.

E ora arrestateci tutti...

E ora arrestateci tutti... Mondo-ultras Questo articolo è stato scritto non da un pericoloso ultras ma da un giornalista. Dopo le multe per la coreografia di Roma-Lecce, siti, radio, giornali della capitale si sono schierati senza se e senza ma dalla parte dei tifosi, come dovrebbe accadere sempre. Leggerete un articolo commovente per certi versi per come viene descritta l'atmosfera che si respira a Roma (ma praticamente in ogni stadio dalla A alla C2). Leggerete un articolo che vorremmo leggere da parte dei giornalisti di ogni città per quello che sta succedendo negli stadi italiani. L'associazione dei tifosi MyRoma assisterà gratuitamente i ragazzi colpiti da questo provvedimento, come dovrebbero fare ogni associazione di tifosi, tutelare innanzitutto i propri tifosi. Questo invece accade a Roma e da pochissime altre parti, per il resto si ignorano volutamente o no quelli che sono i reali problemi del calcio a vantaggio di altre notizie. Articolo tratto da Il Romanista a firma S.Romita: Se provi a entrare oggi allo Stadio Olimpico, nel tempio del tifo italiano, dove anche gli avversari si commuovono da sempre per lo spettacolo dei tifosi romanisti, non sei più un libero cittadino. Sei un potenziale delinquente. Anzi, non sei neanche potenziale. Lo sei e basta. Perdi tutta la libertà e i diritti. Sei solo uno da schedare. Altro che aprire gli stadi alle famiglie. Qui alle famiglie si aprono solo i commissariati. Quanti ragazzi hanno dovuto chiamare i genitori per dire di essere stati portati al posto di Polizia perchè in possesso di un cartoncino plastificato giallo o rosso che avrebbe, sommato agli altri, colorato la Curva? Tanti. Per di più multati di 172 euro. E se recidivi rischiano il Daspo. Misura adottata per la violenza e non certo per pittoresche e storiche scenografie. Da ragazzo assistevo alla gioia e ai colori dell’Olimpico. Ai marmi bianchi pieni di sfide, romanità, paste al forno, carte da scopetta e bandiere. Fa parte della nostra storia e della nostra vita. E della vita del calcio. Oggi, portando allo svuotamento di quel luogo sacro, ci si vuole impedire di tutto. Non se ne può proprio più. È quindi è ora di dire basta a queste idiozie. E dirlo ad alta voce. Perché da sempre il calcio, come ha spiegato con efficacia nell’editoriale di ieri il direttore Carmine Fotia, ha un’essenza precisa. E questa - un mix perfetto di epica, etica, ed estetica - va oltre le meschine nuove regole di un sistema a pezzi. Dovreste dircelo che state spingendo per una schedatura di massa di tutti gli italiani. Dovreste avvertire che state sempre più "lavorando" per farci restare a casa davanti alla televisione. E farci assuefare al calcio in HD. E che dovremo sempre più spesso, e per tutti i nostri movimenti, chiedere il permesso alla Mamma Questura. Nell’epoca del Grande Fratello e della tracciabilità continua (web- cellulari - codici fiscali a pioggia) la democrazia è in ginocchio davanti alla stupidità. Si sostiene che le regole sono regole e le leggi sono leggi. E vanno rispettate anche se sbagliate e sciocche. Non siamo della stessa idea. Le regole, come le leggi, si cambiano. E comunque prima esiste la richiesta della loro interpretazione elastica. Ci vuole tuttavia - per una giusta interpretazione delle regole - di un minimo d’intelligenza, e ce ne rendiamo conto. Oggi questa latita. Come presto saremo costretti a fare noi romanisti. O a chiedervi di arrestarci tutti. Perché ognuno di noi ha sempre in tasca un cartoncino di plastica giallorosso. E abbiamo intenzione di usarlo sempre. E il mio, la sera, finisce sotto il cuscino. Come la pistola di Billy the Kid. Sarò pericoloso e perseguibile per questo? Spero di sì.

CIAO BAGNA

giovedì 10 novembre 2011

TESSERA DEL TIFOSO, REVOCA IN CASO DI VIOLAZIONE DEL CODICE ETICO

TESSERA DEL TIFOSO, REVOCA IN CASO DI VIOLAZIONE DEL CODICE ETICO
La Tessera del Tifoso, secondo quanto comunicato oggi dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale potrà essere revocata a chi “disattende i valori del codice etico che si sottoscrive alla richiesta della card”. La decisione è stata presa dopo un incontro tra i responsabili del Viminale, il presidente della Lega B, Abodi, il direttore generale, Bedin, il presidente del Verona, Martinelli e il segretario generale della Nocerina, Iodice.
Il “codice etico” è un documento che dovrebbe trovarsi allegato al modulo di compilazione della Tessera del Tifoso. In realtà nessuno sa bene cosa sia, nè cosa preveda di preciso.
A me sembra tanto una sorta di “Articolo 9″ messo sotto un’altra forma: prima ti penalizzavano se ricevevi un Daspo o una condanna non definitiva, oggi basta che un agente qualsiasi segnali alla società che tu hai disatteso i valori del codice etico (perchè un codice etico non lo propongono per i dirigenti calcistici, visti i continui scandali in cui si trova a sprofondare il nostro calcio?), magari sempre per il famoso discorso che GLI STAI SUI COGLIONI, e niente più tessera del tifoso.
La ghenga di Maroni non si smentisce mai: quando sembra che stiano per concedere qualcosa, subito con l’altra mano ti tolgono qualcos’altro…
Credo sia più che mai utile un rifiuto generale dei presidenti a continuare col programma “tessera del tifoso”. Vogliono gli stadi vuoti? Diamogli gli stadi vuoti! E ricordiamoci sempre che noi senza di loro possiamo vivere benissimo, loro senza di noi no…

martedì 9 agosto 2011

no alla tessera


 COMUNICATO UFFICIALE
               DEL 9 AGOSTO 2011
   
Lega Italiana Calcio Professionistico                      
                                                                              70/164
                                                 
TESSERA DEL TIFOSO DI LEGA PRO
Anche per la stagione sportiva 2011/2012 vengono confermate le disposizioni
emanate dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive con
Determinazione n. 17 del 7 Aprile 2009 per la messa a norma degli impianti sportivi
con capienza inferiore a 7.500 spettatori, utilizzati dalle società iscritte ai
Campionati di Lega Pro.
Esse prevedono:
A) per tutte le società sportive di 1^ Divisione e per quelle di 2^ Divisione che
       dispongano di impianti di capienza inferiore a 7.500 spettatori e superiori ai
4.000:
a) biglietti nominativi da abbinare a posti numerati e da verificare con
sistemi  fissi o mobili (palmari c.d. “di prossimità”);
b)   sistemi strutturali per la separazione delle tifoserie;
c)    installazione di adeguati sistemi di videosorveglianza;
d)  impiego,  all’interno dell’impianto sportivo, di steward nel numero
ritenuto  idoneo, ovvero 1 steward ogni 250 spettatori ed 1
coordinatore ogni 20 addetti, salvo diverse disposizioni del G.O.S., in
base all’effettiva presenza di spettatori e al livello di rischio
dell’incontro.
Inoltre, presso ciascuno degli impianti sportivi, dovrà essere istituito il  Gruppo
Operativo Sicurezza (G.O.S.), che avrà il compito di curare tutti gli aspetti legati
alla sicurezza delle manifestazioni calcistiche. Per svolgere le proprie funzioni, il
G.O.S. utilizzerà un locale all’interno dell’impianto che abbia visibilità sugli spazi
riservati agli spettatori e all’attività sportiva, anche attraverso l’uso di sistemi di
videosorveglianza.
B) Per  le società di 2^ Divisione che dispongano di impianti con capienza
inferiore ai 4000 posti, che non risultino già messi a norma, la disponibilità di
posti numerati abbinati a biglietti nominativi da verificare con sistemi fissi o
mobili (palmari c.d. “di prossimità”).
Per la stessa tipologia di impianti dovrà essere previsto anche l’impiego di steward
nel numero determinato dal Questore della Provincia d’intesa con le società
sportive interessate, ove non sia istituito il G.O.S.70/165
Il Consiglio Direttivo della Lega Pro, fin dalla decorsa stagione sportiva, ha
deliberato l’istituzione della “Tessera del Tifoso di Lega Pro” che conterrà, nella
grafica, la personalizzazione  termografica del nome della squadra.
Quanto sopra nel rispetto delle normative amministrative e regolamentari vigenti e
dei criteri stabiliti dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e dal
Ministero dell’Interno (vendita abbonamenti).
Ai possessori della Tessera sarà consentito  –    previo acquisto di idoneo titolo  –
l’accesso a tutti gli impianti  sportivi a livello nazionale, anche nelle gare per le quali
siano state adottate interdizioni e limitazioni.
La tessera, se attivata, oltre alla sua funzione primaria, può essere utilizzata come
una normale carta di credito prepagata presso i negozi convenzionati Visa:
per gli acquisti su internet;
per prelevare contanti;
per ricaricare una Sim GSM prepagata;
per il pagamento di bollettini, ricariche telefoniche etc.
Può essere caricata in banca, presso uno sportello postale, da un’altra carta di
credito o da un bancomat.
E’ predisposta anche per:
sviluppare programmi di fidelizzazione;
creare un proprio circuito offrendo a dipendenti, clienti e rivenditori in genere
uno strumento di community, oltre ad essere un mezzo per avere accesso ad
offerte esclusive.
Le Società di Lega Pro sono tenute ad aderire al Progetto “Tessera del Tifoso di
Lega Pro” e a comunicare il nominativo del Responsabile dello stesso.
Si rappresenta che non saranno consentite iniziative autonome per la sola
“Tessera del Tifoso”, mentre le Società potranno, comunque, utilizzare proprie
società di ticketing e di controllo accessi  purché rispettino le specifiche proprie
della “Tessera del Tifoso di Lega Pro” e dell’Osservatorio Nazionale sulle
Manifestazioni Sportive e consentano la lettura della Tessera del Tifoso.
Per la stagione 2011/2012 il Consiglio Direttivo nella seduta del  2 Agosto
2011 ha deliberato di riconoscere alla società Fin Presto il diritto a percepire
l’importo omnicomprensivo di € 8,00, a lordo di imposte, tasse o
maggiorazioni per iva o altro per ciascuna tessera utilmente prodotta e
consegnata, importo che dovrà essere corrisposto alla Fin Presto dai singoli
Clubs, su presentazione di regolari fatture  emesse da Fin Presto e intestate
ai Clubs.
Quanto sopra in riferimento  alle richieste di Tessere (stagione sportiva
2011/2012) rispetto alle quali l’inserimento dei relativi dati anagrafici sulla
piattaforma informatica sia avvenuto dopo il 1° maggio 2011.
La Società FIN Presto è obbligata a consegnare le tessere  ai Clubs entro e
non oltre il termine di 30 giorni dalla data di ricevimento  dei rispettivi moduli
risultati conformi. 70/166
Si rappresenta inoltre che, ai fini della ripartizione degli introiti derivanti dai diritti
audiovisivi, l’indice del bacino d’utenza, richiamato nel D.L. n.9 del 9/1/2008, e
anche la ripartizione dei contributi, derivanti dalle iniziative marketing, verranno
calcolati in considerazione del numero di tessere emesse per singola società.
Pubblicato in Firenze il 9 Agosto 2011

paoloni 1 fisso


Caro Marco Paoloni, non ci conosciamo e spero che non ci conosceremo mai. In qualità di editorialista ultimo arrivato nella famiglia di beneventocalcio.it mi era stato chiesto di scrivere un articolo legato alla sentenza sul calcioscommesse, nella quale tu sei ampiamente coinvolto, ma preferisco rivolgermi direttamente a te perché oggi abbiamo, ahimè, conosciuto il verdetto di primo grado. Dicevo che non ci conosciamo, e nemmeno ambisco a farlo perché grazie al tuo coinvolgimento in questa squallida vicenda sei stato capace di infangare il nome non solo di una Società modello, ma anche di una intera città che, in tempi non sospetti, ti aveva eletto a proprio beniamino soprattutto dopo la tua prestazione nell’andata della semifinale play-off. Sono bastati quattro mesi o poco più per farci, nostro malgrado, rimbalzare agli onori (!) della cronaca, sbattuti in prima pagina in ogni tv locale e nazionale e su ogni testata giornalistica e dipinti come un popolo di scommettitori, minando le nostre coscienze e la nostra fierezza di essere cittadini beneventani prima e tifosi degli stregoni poi.
Purtroppo l’onda mediatica che è scaturita da questa vicenda va al di là del semplice evento sportivo; anche perché consolidando il teorema di “fare tutta un erba un fascio” nessuno si è degnato di spiegare che il Benevento calcio è stata solo una parte lesa in tutto questo, pagando colpe non proprie, ma solo quelle di una responsabilità oggettiva che è una vera boiata nel campo della giurisdizione calcistica. Come uno tsunami sei arrivato, hai fatto danni e te ne sei andato. Già, andato dove? Come sussurrato qua e là dal mondo del gossip, probabilmente finirai in uno dei tanti reality show di prossima realizzazione e pertanto, anche se a leggere la sentenza, la tua carriera calcistica sembra essere già terminata, avrai modo di essere comunque alla ribalta. Ma noi? Noi tifosi perché dobbiamo pagare delle colpe per il tuo squallido operato? Hai fatto del male in primis ad un uomo che ha creduto in te, arrivando a sollevare il tuo pugno al cielo sul campo di Castellamare nonostante una sconfitta, poi ad una intera Società che aveva visto nel calciatore Marco Paoloni , l’ultimo baluardo difensivo dei propri colori, ed infine in noi tifosi che, memore di quel rigore parato a Corona ti aveva eletto a simbolo di un sogno che, con un portiere così, non poteva non raggiungersi. Spero che le nostre strade non si incroceranno mai più e di sicuro se davvero finirai in uno show mediatico, cambierò canale, però un consiglio voglio dartelo comunque: il vizio di gioco è davvero una brutta bestia; ho letto che sei in cura, lo spero per te. Cerca di guarire e di tornare ad una vita normale; fallo per tua moglie e tua figlia affinché un domani possano sentirsi fiere ed orgogliose di essere la moglie e la figlia di Marco Paoloni, uno che in porta ci sapeva fare, e non essere additate come la figlia  o la moglie di “uno scommettitore radiato dal mondo del calcio”. E con questo credo di averti detto tutto. Noi saremo qui e forse proprio questa vicenda che ci vede oltremodo penalizzati, potrebbe darci la forza per ritrovare una compattezza, una unità di intenti che ultimamente non c’è stata. Paradossalmente, potremmo quasi riemergere dalle nostre ceneri, proprio come l’araba fenice e paradossalmente il tuo averci tirato in ballo in questa vicenda potrebbe rafforzarci. Per noi, comunque andrà sarà un successo, per te, mi dispiace dirtelo ma te lo dico in beneventano, “è fatt proprio ‘na figur e mmerd…..!!!”
SciopSciopero dei calciatori, calcioscommesse, tessera del tifoso...
...ULTRAS unica parte pulita di un calcio malato, NO AL CALCIO MODERNO!!

giovedì 4 agosto 2011

unico playoff vinto

a tarallucci e vino


03/08/11 - Palazzi cala la mannaia
figc
(AGI) - Roma, 3 ago. - Tre anni e sei mesi di squalifica per Cristiano Doni; tre anni per Thomas Manfredini. E' quanto ha chiesto il Procuratore Stefano Palazzi per i due calciatori dell'Atalanta coinvolti nello scandalo scommesse. Palazzi ha anche chiesto un anno di squalifica per il calciatore del Sassuolo Quadrini (omessa denuncia), quindi quattro anni per il vice presidente del Ravenna Antonio Ciriello; 1 anno e 9 mesi per l'allenatore di base Daniele Deoma; 3 anni per l'allenatore del Ravenna Leonardo Rossi; 3 anni per il calciatore della Reggiana Davide Saverino; 5 anni per l'ex presidente dell'Alessandria Giorgio Veltroni. Sette punti di penalizzazione. E' quanto ha chiesto il Procuratore Palazzi per l'Atalanta in merito allo scandalo scommesse. Per l'Ascoli chiesti 6 punti di penalizzazione (piu' 90.000 euro di ammenda); 14 punti e 30.000 euro di ammenda per il Benevento; 9 punti e 30.000 euro per il Cremonese. Per il Piacenza, anch'esso coinvolto nel procedimento, Palazzi ha chiesto la penalizzazione di 4 punti per la stagione 2010-2011 piu' 50.000 euro di ammenda. Sergio Artico ha preso atto delle richieste di patteggiamento, gia' accettate dal procuratore federale Stefano Palazzi, per Chievo (80mila euro di ammenda), Vittorio Micolucci (1 anno e 2 mesi), Claudio Furlan (6 mesi), Federico Zaccanti (8 mesi di squalifica). Le richieste di Chievo e Micolucci sono state accettate dalla commissione Disciplinare, mentre per Furlan e Zaccanti si dovra' procedere con il processo visto che per il primo manca l'ammenda accessoria e per il secondo perche' il Collegio non ha ritenuto congrua la richiesta. Tutte accolte le ultime richieste di patteggiamento nel calcioscommesse. Stefano Bettarini, 1 anno e 2 mesi; Gianluca Tuccella, 3 anni; Claudio Furlan, 6 mesi; Gianfranco Parlato, 3 anni; Mauro Gibellini, 5 mesi piu' 10mila euro di ammenda; Federico Zaccanti, 1 anno; Ivan Tisci, 1 anno. Salgono cosi' a 9 i tesserati che hanno fatto richiesta di pena concordata, piu' il Chievo, e che escono dal processo sin dalla prima giornata. Al rientro dalla Camera di Consiglio altro colpo di scena: l'avvocato Chiusolo ha fatto richiesta di ricusazione della Commissione Giudicante. Richiesta a cui si e' opposto il Capo della Procura federale Stefano Palazzi giudicandola inammissibile.
Cinque anni di squalifica piu' preclusione (che equivale alla radiazione) piu' un anno e 6 mesi di squalifica in continuazione. Lo ha chiesto il Procuratore federale Stefano Palazzi nei confronti di Beppe Signori, coinvolto nello scandalo del calcio scommesse. La stessa richiesta di radiazione fatta per Signori, il Procuratore federale Stefano Palazzi l'ha avanzata per gli ex calciatori Antonio Bellavista (5 anni piu' preclusione piu' 3 anni e 6 mesi in continuazione) e Mauro Bressan (5 anni piu' preclusione piu' 6 mesi in continuazione); per il ds del Ravenna Giorgio Buffone (5 anni piu' preclusione piu' 3 anni e 3 mesi in continuazione); per l'ex calciatore di calcio a 5 Massimo Erodiani (5 anni di squalifica piu' preclusione piu' 8 anni in continuazione); Gianni Fabbri (5 anni piu' preclusione); per il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni (5 anni piu' preclusione piu' 1 anno in continuazione); per il calciatore della Cremonese e poi del Benevento Marco Paoloni (5 anni piu' preclusione piu' 5 anni in continuazione); per il preparatore dei portieri del Ravenna Nicola Santoni (5 anni piu' preclusione); per il calciatore dell'Ascoli Vincenzo Sommese (5 anni piu' preclusione piu' 2 anni in continuazione). (AGI) .

coreografia sconvolts/mods Benevento-Foggia


CAlcio: Giappone,morto a 34 anni Matsuda

Aveva perso i sensi durante allenamento due giorni fa

04 agosto, 08:05
CAlcio: Giappone,morto a 34 anni Matsuda(ANSA) - TOKYO, 4 AGO - Naoki Matsuda, 34 anni, difensore ed ex nazionale del Giappone, e' morto dopo due giorni dal ricovero d'urgenza dopo aver perso i sensi durante un allenamento con la sua squadra, il Matsumoto Yamaga. Il calciatore, nella rosa dei 'Blue Samurai' ai Mondiali di casa del 2002, aveva avuto un arresto cardiopolmonare ed era stato trasportato in ospedale privo di sensi, dove non si era piu' ripreso. Matsuda ha vestito per 40 volte la maglia del Giappone.

sabato 9 luglio 2011

martedì 5 luglio 2011

Scontri al Renzulli, denunciati otto ultras baianesi


ARIANO IRPINO - Dopo gli scontri avvenuti allo stadio Renzulli di Ariano Irpino in occasione dell'incontro di calcio tra le squadre del Baiano e Real Forino, sono stati denunciati, grazie a lunghe e complesse indagini condotte dal commissariato di Ariano Irpino e la Digos di Avellino, otto ultras della squadra di Baiano (C.S. 22enne, N.F. 20enne, K.H.H. 18enne, M.A. 57enne, M.S. 23enne, D.L.P. 21enne, S.L. 19enne, L.A. 20enne) tutti indagati in concorso tra loro ed altri in corso di identificazione, per i reati previsti e puniti dalla legge 401/89 6bis. Gli stessi hanno assunto atteggiamenti offensivi e minacciosi nei confronti degli agenti di polizia, tentata invasione di campo, accensione di fumogeni e petardi. Al termine dell'incontro, una volta saliti sul pullman hanno obbligato l'autista a fermarsi in Piazza Mancini. Non appena scesi a terra, i più violenti tra i cui gli otto denunciati, si sono immediatamente avventati - colpendoli con calci, pugni e oggetti contundenti - contro alcuni giovani che sostavano tranquillamente nei pressi di un bar. Inoltre, uno dei suddetti ultras si appropriava degli occhiali da sole di un ragazzo del posto, dopo che gli erano caduti per terra a causa di un colpo ricevuto alla fronte con una cintura dei pantaloni.
Altri nel frattempo si portavano davanti ad un negozio di frutta e verdura sempre in piazza Mancini e scaraventavano per terra frutta e verdura esposta sugli scaffali. Anche qui grazie al tempestivo intervento degli agenti si è potuto evitare il peggio. In questo caso due operatori di polizia hanno riportato lesioni giudicate guaribili in tre giorni.
Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all'identificazione di altri tifosi che hanno concorso a creare i disordini appena citati.

domenica 10 aprile 2011

morte oscure



Morto in cella dopo il pestaggio
l'ipotesi è di istigazione al suicidio

Il ragazzo che in passato aveva testimoniato contro nove agenti penitenziari è morto poco dopo le 13 in Rianimazione. Perquisito il carcere di Bari. L'ipotesi di reato è istigazione al suicidio.Il giorno prima le botte, poi era stato messo in isolamento. I parlamentari del Pd: "Fare chiarezza" 

di MARA CHIARELLI
È morto poco dopo le 13 dopo una lunga agonia Carlo Saturno, il giovane detenuto trovato appeso a un lenzuolo dagli agenti del carcere di Bari. La Procura di Bari vuole sapere con certezza quello che è accaduto in cella: nel fascicolo coordinato dai pm Isabella Ginefra e Pasquale Drago, c'è anche un episodio avvenuto il giorno prima della tragedia e relativo a un pestaggio da parte della polizia penitenziaria.

Nel pomeriggio di oggi sono scattate le perquisizioni nel carcere di Bari da parte della polizia giudiziaria su disposizione della Procura. La polizia giudiziaria sta acquisendo fascicoli e documentazione utili a ricostruire i giorni precedenti a quello che sembra essere un suicidio. Dopo la morte, la Procura ha modificato l'iscrizione del fascicolo d'inchiesta che fino a ieri era a "modello 45", cioè senza indagati nè ipotesi di reato. L'ipotesi di reato ora è per istigazione al suicidio contro ignoti. E' stata disposta l'autopsia e nelle prossime ore sarà affidato l'incarico ad un medico legale.

Da fonti giudiziarie si apprende, inoltre, che il giorno precedente al presunto suicidio, Saturno era stato arrestato in carcere, dove era detenuto per furto, in seguito ad una colluttazione con alcuni agenti di polizia penitenziaria. Nei giorni successivi, durante il coma, l'arresto era stato convalidato dal gip per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Nei giorni scorsi, i medici che lo stavano seguendo nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Bari hanno manifestato qualche dubbio sul fatto che Carlo sia morto per asfissia dovuta al cappio del lenzuolo, da lui stesso annodato. Ma una perizia disposta dalla Procura ed eseguita dal medico legale Francesco Introna, ha stabilito che i segni intorno al collo sarebbero compatibili sia con un salto nel vuoto che con un eventuale strangolamento da parte di altri.

Le indagini non tralasciano alcun elemento, come l'episodio avvenuto il 29 marzo, quando il giovane reagì male alla comunicazione del cambio di padiglione, aggredendo un agente e ferendolo a una mano, e venendo a sua volta picchiato. A seguito di quella lite, Carlo fu messo in cella di isolamento, dove il 30 marzo si è impiccato.

A seguire il suo caso sarà ora l'avvocato Tania Rizzo, del foro di Lecce, che ha già assistito la famiglia Saturno nel processo contro nove agenti di polizia penitenziaria accusati di lesioni all'interno del carcere minorile di Lecce quando Carlo Saturno aveva solo 16 anni. "Adesso verificheremo quanto accaduto", annuncia, ma non si sbilancia in ipotesi e accuse. "Provvederemo subito a chiedere esternazioni ufficiali alla direzione del carcere di Bari e ci costituiremo nel procedimento che la Procura ha già aperto per poter seguire meglio le indagini".

L'associazione Antigone per i diritti dei detenuti intanto ieri ha fatto sapere alla famiglia Saturno che sosterrà a livello nazionale il caso. Il presidente Patrizio Gonnella aveva chiesto negli scorsi giorni un'inchiesta amministrativa e giudiziaria per accertare "quali siano state le cause del suicidio, se vi siano responsabilità dirette o indirette da parte di coloro che lo avevano in custodia, se vi è un nesso con il processo a Lecce".

Oggi intanto il caso sta suscitando numerose reazioni. Un'interrogazione parlamentare è stata rivolta al ministro della Giustizia Alfano dal parlamentare del Pd Dario Ginefra "perché vengano chiarite tutte le circostanze ed ogni eventuali responsabilità delle autorità competenti".  Annunciano un'interrogazione anche i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: "Vogliamo chiarezza, vogliamo sapere cosa succede all'interno delle carceri italiane. Non è possibile assistere impotenti ogni giorno al suicidio di detenuti, spesso giovani, che avvengono in circostanze poco chiare. Chiediamo che sia avviata un'indagine amministrativa e giudiziaria che chiarisca le cause del suicidio e accerti le responsabilità di quanti avevano in custodia Carlo Saturno".

sabato 2 aprile 2011

la vostra mentalita avere coltelli in tasca


Arrestato capo ultrà del Milan
Armi e esplosivi in macchina

Marco Righetto, 35 anni, è il leader del gruppo Commandos Tigre. In auto aveva un ordigno artigianale dall'alto potenziale esplosivo, 4 coltelli, una mazza da baseball e dello spray urticante

La curva del Milan. Ansa
La curva del Milan. Ansa
MILANO, 2 aprile 2011 - Gli agenti della Digos hanno arrestato allo Stadio Meazza Marco Righetto, 35enne capo del gruppo Commandos Tigre. Nella sua auto le forze dell'ordine hanno trovato un ordigno artigianale, definito "dal potenziale micidiale", quattro coltelli, una mazza da baseball e una bomboletta di spray urticante. Righetto è stato arrestato per detenzione di materiale esplosivo e violazione della legge sulle armi.
IL CONTROLLO — L'arresto è stato eseguito durante i controlli ordinari che la Questura svolge sul materiale che i gruppi organizzati portano all'interno dello stadio per le coreografie. I tifosi sono arrivati allo stadio dopo il raduno di questa mattina a Milanello, con cui hanno voluto incoraggiare il Milan in vista del derby, per il quale hanno preparato una coreografia "frutto di 5 mesi di lavoro".
LA TESI DIFENSIVA — "Non posso pronunciarmi sulla pericolosità dell'ordigno, ma per quanto riguarda gli altri oggetti può esserserli dimenticati e non servivano certo per azioni violente". Così Giovanni Ambrami, avvocato di Righetto, sull'arresto del capo del Commandos Tigre, che non ha precedenti penali e nemmeno provvedimenti di esclusione dagli stadi. Secondo le prime ricostruzioni dei 4 coltelli rinvenuti in auto uno sarebbe da cucina e l'altro da pesca. La mazza da baseball sarebbe di 40 centimetri, quindi non una di quelle da usare durante il gioco.
 "Non c'è alcuna intenzione di provocare scontri né di alzare la tensione. A Milano sono anni che non succede niente"
SORPRESA — Solidarietà a Righetto è arrivata da Giancarlo Capelli, il Barone, leader storico della curva del Milan: "Mi ha sorpreso molto, non so perché ha fatto una stupidaggine del genere, lui è sempre stato uno tranquillo. Ma non è uno dei capi, è solo un ultrà con tanti anni di militanza nei Commandos Tigre. Non c'è alcuna intenzione da parte di nessuno di provocare scontri né di alzare la tensione. Milano ha sempre dato un buon esempio: sono anni che non succede nulla e anche questa volta ci sarà un tifo bello e civile. Non alziamo il livello della tensione, basta quella sportiva. Non capisco come Righetto abbia potuto commettere un'ingenuità del genere. Poi nella vita puoi aspettarti di tutto ma davvero non capisco perchè uno della sua esperienza abbia fatto una sciocchezza del genere andando a rovinarsi la vita".



FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI

FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI