mercoledì 29 dicembre 2010

Derby Lecce-Bari a porte chiuse Per motivi di sicurezza, in programma il 6/1


(ANSA) - LECCE, 29 DIC - Per motivi di sicurezza si disputera' a porte chiuse il derby Lecce-Bari in programma il 6 gennaio nel capoluogo salentino. Lo ha deciso il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica riunito nella prefettura di Lecce. Alcuni giorni fa il presidente del Lecce, Pietrandrea Semeraro, che ha partecipato alla riunione in prefettura, aveva espresso preoccupazione per la gestione del'ordine pubblico in occasione del derby. La societa' aveva fatto presente 'le criticita' legate alla sicurezza'.

martedì 14 dicembre 2010

IL NOSTRO ESSERE DETESTA LE TESSERE

‎14/12/1996-14/12/2010auguri fratello

La Storia del gruppo



Tutto ebbe inizio il 14 dicembre 1996, quando la curva sud del Benevento vide per la prima volta in una posizione molto decentrata un nuovo e simpatico gruppo composto da poco più di 20 ragazzi tutti molto giovani ma con una grinta e una carica che impressionò dal primo momento i 3000 della curva sud.


Erano gli Sconvolts, un semplice gruppo di quartiere, e oggi sono ancora gli Sconvolts ma con degli anni in più di esperienza.

All’inizio il gruppo ha dovuto affrontare il cosiddetto periodo di gavetta, ma subito ha dimostrato di valere tanto, così pian piano ha iniziato la sua ascesa nella gerarchia della curva che a quel tempo era colma di grandi gruppi che diedero e continuano a dare un segno tangibile al tifo beneventano (mods, teste matte).

Dopo quattro anni, sempre al seguito della squadra gli Sconvolts si sono moltiplicati, hanno guadagnato una posizione al centro della curva, hanno creato materiale fantasioso e colorato, seguendo sempre ed ovunque la squadra.

Per rispetto degli altri non si reputano il gruppo trainante, ma sanno che nessuno è superiore a loro e che senza di loro la curva avrebbe tante carte in meno da giocare.

Non hanno idee politiche da portare allo stadio, ma hanno la politica del tifo sfrenato senza pausa, che in realtà caratterizza l’intera curva.

Sono molto legati ai mods (altro gruppo sannita) ma hanno anche ottimi rapporti con tutti gli altri giallorossi.

La storia di quei ragazzi del Triggio (quartiere storico della città) iniziò a dire il vero molto prima, quando lo stesso quartiere era rallegrato dalle loro voci infantili.

Il tempo ha fatto crescere quei ragazzi, ora ognuno ha le sue storie i suoi problemi, ma il tempo che è così forte da poter modificare ogni cosa non è riuscito a dividerli, e oggi con qualche pelo in più quei ragazzi girano l’Italia, e negli stadi, cantano, si abbracciano dimenticando ogni cosa, pensando solo alla loro comune passione: il Benevento.

Il nostro quartiere: Il Triggio

martedì 7 dicembre 2010

Libertà per tutti gli Ultras!

Sono 11 gli ultras della Roma arrestati questa notte (6-12-2010)
dalla Digos della questura di Roma, a conclusione dell’attività
investigativa congiunta con la digos della questura di Pescara
in relazione agli scontri tra le opposte tifoserie verificatisi
in occasione della gara amichevole Pescara-Roma dell’8 agosto scorso.
Gl undici ultras sono stati perquisiti fino alle prime ore della mattina
e sono, in questo momento, agli arresti domiciliari.

domenica 5 dicembre 2010

Bagna Matteo sempre nei nostri cuori!!!

4 mesi fa Matteo sempre nei nostri cuori!!!

Documentario su Benevento parte 3

Documentario su Benevento parte 2.

Documentario su Benevento parte 1

BENEVENTO FOLIGNO

C' Era Una Volta Il Calcio Feat. Julia - Supremo 73

C' Era Una Volta Il Calcio Feat. Julia - Supremo 73

mercoledì 1 dicembre 2010

GABRIELE SANDRI

Sandri, fu omicidio volontario
Spaccarotella condannato a 9 anni e 4 mesiLa corte d'appello aumenta la pena per l'agente Luigi Spaccarotella, condannato a 6 anni in primo gradoIl padre di Gabbo: "La sentenza rispetta la verità storica dei fatti. Orgoglioso di essere italiano"Omicidio volontario, sotto il profilo del dolo eventuale, e non colposo. La corte d'appello di Firenze riforma in peggio la condanna per Luigi Spaccarotella, che l'11 novembre del 2007 ha ucciso Gabriele Sandri nell'area di servizio della A1 Badia al Pino. I giudici di primo grado lo avevano condannato a 6 anni per omicidio colposo, non intenzionale. La procura generale e quella di Arezzo avevano fatto appello contro la decisione. Il pg questa mattina ha chiesto la condanna a 14 anni di reclusione, ipotizzando un omicidio volontario, con dolo eventuale. Spaccarotella qualla domenica mattina avrebbe sparato da un'area di servizio all'altra consapevole del rischio di poter uccidere qualcuno.In aula questa mattina erano presenti i familiari di Sandri. Assente l'agente Spaccarotella. A sostenere l'accusa - su sua richiesta - è stato Giuseppe Ledda, pm nel processo di primo grado. "Vogliamo solo verità e giustizia - ha detto Giorgio Sandri, il padre di Gabriele, prima dell'inizio del processo - Oggi mi aspetto di poter dire che sono fiero di essere italiano". Il difensore di Spaccarotella, l'avvocato Bagattini, ha detto che l'agente "sta malissimo da un punto di vista psicologico", aggiungendo che la loro richiesta di appello è mirata ad una riduzione della pena.Dopo la lettura della sentenza, Giorgio Sandri ha detto: "Questa decisione rispetta la verità storica dei fatti. Ringrazio il popolo di Gabriele". Il padre di "Gabbo" ha aggiunto: "E' stata una giustizia dovuta. Oggi mi sento orgoglioso di essere italiano". Un lungo applauso ha accolto l'uscita dei genitori di Gabriele Sandri dall'aula in cui si è svolto il processo di appello. Alla lettura della sentenza il pubblico, composto soprattutto da tifosi laziali e amici di Sandri, ha ascoltato la sentenza in silenzio. La gioia è scoppiata all'uscita, dove molti amici di Sandri erano in lacrime, così come i genitori Giorgio e Daniela, che si sono abbracciati a lungo; Daniela ha avuto anche un piccolo malore. Felicità è stata espressa anche dal fratello di Gabriele, Cristiano.

venerdì 19 novembre 2010

nessuna resa


La normativa applicata dalla Digos. Il «prezzo» della trasgressione ammonta a 165 euro
Allo stadio in piedi, multati
Sanzionati dalla Digos cinque spettatori che non erano seduti
E’ QUANDO il posto sarà
bagnato per la pioggia e
sedersi non sarà proprio così
invitante? Che succederà?
E se la squadra del
cuore segna e automaticamente
l’istinto è quello di
alzarsi ed esultare? Belle
domande e motivi per un
ricorso.
Avviso per chi va allo stadio,
sia in curva che negli
altri settori: dalla gradinata
alla tribuna. Già, perchè
cinque tifosi nerazzurri che
seguono il Latina Calcio,
sono stati multati dalla Digos.
Solo perchè sorpresi a
vedere la partita in piedi e
non seduti come prevede il
regolamento. Quale? Quello
dello stadio «Domenico
Francioni», entrato in vigore
da pochissimo.
La sanzione ammonta a
165 euro, più le spese di
notifica. La normativa è
fresca e non era stata mai
applicata. La Digos infatti è
riuscita ad identificare cinque
supporter che hanno
seguito alcune gare della
formazione nerazzurra e
non erano al loro posto.
Sono stati individuati grazie
ai filmati della polizia
scientifica che ha ripreso la
partita. Poi per l’identifica -
zione il passo è stato breve.
E’ questo il senso della
legge 88 del 2003, articolo
1 septies. Basta vederlo.
Chi va allo stadio deve sedersi
al proprio posto. La
violazione si riferisce al regolamento
d’uso del «Domenico
Francioni» di Latina
dove sono riportate alcune
norme da rispettare. Da
quando la squadra è ritornata
tra i professionisti, viene
applicata anche questa nuova
normativa. Se non è una
rivoluzione nel modo di vivere
la partita, poco ci manca.
Lo stadio come il teatro
cancellerebbe di colpo il
pathos, il gusto di assistere
ed essere coinvolti ad una
partita. Il regolamento però
parla chiaro. «L’accesso e
la permanenza delle persone
e delle cose negli impianti
dove si svolgono le
competizioni riguardanti il
gioco del calcio, sono disciplinate,
per quanto non previsto,
da disposizioni di
legge o di regolamento, dal
regolamento d’uso degli
impianti medesimi, predisposto
sulla base delle linee
guida approvate dall’Os -
servatorio nazionale sulle
manifestazioni sportive», è
questo il testo dell’artico -
lo.
Al capitolo che riguarda i
divieti si legge al secondo
punto è riportato che è vietato
sostare in piedi sui posti
a sedere. «I seguenti
comportamenti devono essere
ritenuti proibiti e perseguibili
a norma delle leggi
e dei regolamenti vigenti,
a meno che specificatamente
riconosciuti come necessari
dall’autorità di pubblica
sicurezza». Tra gli altri
divieti anche quello di attardarsi
senza ragione negli
ingressi o vie di uscita, nei
passaggi e nei corridoi dello
stadio e poi di usare
travestimenti che non permettano
di distinguere il
viso. E poi - riporta il testo
- sempre per motivi di sicurezza
c’è anche il divieto di
sostare lungo le vie di esodo
ed i percorsi di smistamento
e infine anche quello
di correre. Intanto per quei
cinque spettatori a cui è
stata notificata la contravvenzione
c’è la possibilità
di presentare un ricorso al
Prefetto oppure al Giudice
di Pace. La multa che equivale
ad un verbale per una
violazione al codice della
strada, come parcheggiare
sulle strisce pedonali o in
doppia fila, può essere pagata
entro sessanta giorni.

nessuna resa!!!

giovedì 11 novembre 2010

Hotel Stella - justice pour Julien jeune supporter du PSG

torre annunziata e benevento savoia 6-11-10

"Lo stadio resti Santa Colomba"


Benevento 11 novembre 2010 - Riceviamo e pubblichiamo
Ancor prima di aprire il discorso ci teniamo innanzitutto a ribadire un concetto che deve essere chiaro a tutti: la polemica creata in questi giorni prescinde nella maniera più assoluta e incondizionata da quella che è stata la persona di Ciro Vigorito, considerata da tutti noi figura sana, che incarnava i principi di umanità e dedizione al lavoro, che non lesinava sforzi e impegno, anche quando la vita si è fatta difficile ed è arrivata al crepuscolo. La stima e il cordoglio per la sua scomparsa sono sentiti e, soprattutto, sinceri.
Siamo perfettamente consapevoli della stima che la città di Benevento nutre nei confronti di questa società, ma siamo altrettanto consapevoli che ci sono modi e modi di dimostrarla. L'intitolazione dello stadio "Santa Colomba" a Ciro Vigorito non ci sembra uno di questi.
Dietro questo gesto siamo convinti che non ci sia solo affetto, ma soprattutto "calcolo" e bisogno di protagonismo di certi soggetti che si ergono a portavoce di una comunità.
Oltre a questo c'è la troppa leggerezza di certe decisioni da parte degli organi competenti,gente che di "calcoli" se ne intende e come.
Ebbene noi non siamo così matematici, i conti noi li facciamo unicamente con la nostra dignità e con le tradizioni che vanno mantenute e soprattutto rispettate. Non serviva un nuovo nome al nostro stadio, non serviva fare questo per "trattenere" qualcuno e convincerlo a rimanere.
Serviva, invece, accorrere in massa allo stadio.
Partecipare al dolore in prima persona, dimostrare l'affetto dove tale affetto poteva essere, realmente, percepito. Ed invece? Poco più di 3.000 paganti. Una miseria di persone allo stadio, ma fiumi di inchiostro sui siti e sui giornali,tutti lì, impauriti da presunte partenze a chiedere intitolazioni, sicuri di essere ascoltati, ascoltati da qualcuno che i suoi conti se li è fatti per bene.
Benevento non deve essere questo.
La nostra casa, per noi, continuerà a chiamarsi col suo vero nome: stadio comunale "Santa Colomba".
Vi informiamo,inoltre, che abbiamo aperto un gruppo su facebook sotto il nome di stadio comunale "Santa Colomba", il gruppo è aperto a tutti, pertanto invitiamo chi volesse ad iscriversi, in modo da aprire un dibattito serio in merito all'argomento.
Ultras settore distinti

Tribute to Gabriele Sandri

11 Novembre 2007 - 11 Novembre 2010 : sono passati tre anni dalla vile uccisione di Gabriele Sandri per mano dello stato

mercoledì 27 ottobre 2010

ULTRAS LIBERI!

: TUTTO E' PERFETTIBILE...http://millenovecentodieci.blogspot.com/

 TUTTO E' PERFETTIBILE...:

Lunedì si è svolta la puntata di "Tutti in campo" interamente dedicata alla Tessera del Tifoso, come già avevo anticipato in questo stesso blog. In studio svariati ospiti, più o meno autorevoli: l'inossidabile Mariano Schiavon (ancora mi chiedo dove trovasse il tempo negli "anni belli" di fare il guardialinee in serie A, il Sindaco ed il Professore di scuola superiore oltre al padre di famiglia...), il sindaco di Musile di Piave (o un paese del genere), il Neologista, l'ex-diesse del Padova Vignoni insieme ad un'avvocato di qui non ricordo il nome, l'Avvocato Adami insieme ad un rappresentante della Fattori, Giorgio Ferretti dell'AICB, Michele Dressadore del SIULP, l'Assessore Provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto, Ciccio Edel ed Ivo Rossi. Premesso: ho perso i primi quaranta minuti di trasmissione, ma non devo essermi perso granchè, a parte le solite questioni che già ampiamente conoscevo... A conclusione ho avuto una conferma: quando si parla di Tessera del Tifoso e più in generale di violenza negli stadi, nessuno (con la dovuta eccezione di chi lo stadio l'ha frequentato davvero e non in Tribuna d'Onore con la scorta e l'auto blu parcheggiata di fuori!) sa di cosa si parla di preciso. Nemmeno il SIULP o il questore di turno. Partiamo proprio dal Neologista, che appena accesa la televisione se n'è uscito con una delle sue perle: "Tutto è perfettibile...", credo che perfino a Schiavon ed a Borile (non certo due cultori dell'italico linguaggio) siano venuti per un attimo i capelli biondi! Detto questo ho avuto ancora una volta conferma che il Neologista non ha la più pallida idea di come funziona uno stadio, visto che più di citare a memoria circolari ministeriali (NON LEGGI, CIRCOLARI! E' bene sempre ricordarlo visto che qualcuno non l'ha ancora capito...) e dati di parte non sa fare, salvo poi trovarsi in palese difficoltà quando viene messo di fronte all'evidenza che qualcosa che non quadra evidentemente c'è... Ho contato almeno un paio di arrampicate sugli specchi storiche, ad un certo punto è andato avanti per tre minuti a fare un esempio che nemmeno ricordo, ricordo solo che con la Tessera non centrava un acca, e ricordo le facce dei presenti in studio (in primis il buon Edel...) a metà fra l'incerto e lo sbigottito... Già miglior figura l'ha fatta il rappresentante del SIULP, Dressadore, uno che ha la faccia molto più di bronzo rispetto al Neologista e che per conto mio avrebbe un futuro garantino in politica (sono l'unico a notare una certa somiglianza con De Poli dell'UDC?); per lo meno è difficile coglierlo in castagna. Dimostra però di non conoscere l'argomento quando parla di "Ultras che agiscono impuniti": da uomo di legge (non di sindacato!) dovrebbe sapere che lo stato che lui rappresenta in vent'anni ha varato sei (6!!!) leggi speciali per combattere non la violenza negli stadi, con che risultati poi lo vediamo tutti... e sempre da uomo di legge dovrebbe sapere che per fatti di violenza commessi allo stadio le pene sono molto più alte rispetto allo stesso reato commesso in altri ambiti... in molti casi, rischia una pena più leggera uno stupratore o un rapinatore... Dunque i casi sono due, o non conosce la legge o ci prende in giro!
Con i numeri snocciolati mi ci pulisco beatamente il culo: ci sono il 90% dei feriti? E grazie al cazzo! Chiudendo gli stadi, è ovvio che non ci saranno fatti di violenza legati al calcio, bensì la violenza si sposta in altre questioni: anche un bambino di cinque anni con un minimo di potere sarebbe capace di creare un deserto e di chiamarlo "pace" come hanno fatto loro, ma la questione qui è più complessa. E non tiriamo sempre fuori il discorso dell'Inghilterra please: il "modello italiota" portato avanti da questo paese di falliti dimostra di essere in totale controtendenza rispetto alla Perfida Albione, non fosse altro perchè lassù limitazioni per gli ospiti e carte di credito fidelizzanti non ne hanno mai avute nemmeno negli anni di lotta più dura all'hooliganismo sotto il governo Tatcher!  Quando poi vogliamo parlare limitatamente in merito all'introduzione della Tessera del Tifoso, basterebbe leggersi questo articolo relativo ai fatti di Lecce-Brescia di domenica e rendersi conto di quanto aberrante sia la cosa ai soli fini di sicurezza... Peccato che Savina continui a vivere nel suo "mondo dorato" in cui i tifosi sono tutti mischiati e tutti amici, solo che la realtà è molto diversa: perfino nella "civile" Inghilterra hanno i posti assegnati agli ospiti, e questi sono dati di fatto che in un paese ipocrita come l'itaGlia si fa molta fatica ad accettare! Bella la telefonata di Massimo Lenza, non un teppista da stadio ma uno che vorrebbe vedersi la sua Fiorentina senza bisogno di sottoscrivere Tessere o Tesserine: Dressadore gli ha risposto "Beh, intanto rendiamo la vita difficile ai teppisti!", ma avrebbe fatto miglior figura a stare zitto... per rendere meglio l'idea, sabato all'Euganeo i pescaresi non tesserati hanno avuto accesso alla Tribuna Ovest (costo del biglietto: 30 €) pagando 10 €, al coperto ed al riparo dalla pioggia. I cinque tesserati invece erano in Curva Nord a beccarsi l'acqua... per non parlare poi delle tifoserie mischiate ai botteghini e fuori dallo stadio!
Pavanetto ha ribadito la sua contrarietà alla Tessera, in quanto "strumento di insicurezza", Schiavon e Rossi avevano la faccia di due che non capivano bene cosa ci facessero li, mentre Vignoni ha fatto un discorso sensato sul fatto di aver girato gli stadi di tutto il mondo e sul fatto che certe cose succedono ovunque tranne in Inghilterra perchè succedono fuori dagli stadi. Giorgio Ferretti dal canto suo ha ammesso candidamente (e tardivamente!) che lui la tessera l'ha sottoscritta solo per farsi l'abbonamento. Uscendosene poi con una perla di filosofia italiota nei confronti del rappresentante della Fattori: "A. ma se la tessera ce la fossimo fatta tutti, non saremmo potuti andare a Bergamo tranquillamente sabato?". Ma che discorso è!?! Con la Tessera si va a chiedere il permesso alla Questura per abbonarsi, ma non si chiede il permesso per essere liberi, non si chiede il permesso per entrare IN CASA PROPRIA (perchè lo stadio la considero un pò casa mia) a nessun questore. L'Art.9 del Decreto Amato (che regolamenta la Tessera del Tifoso) è un'aberrazzione costituzionale bella e buona. In pratica per un reato pago tre volte: una con il Daspo, una con la condanna in tribunale (anche se non definitiva, alla faccia del "Ogni cittadino è da considerarsi innocente di fronte alla legge fino a un'eventuale condanna definitiva") ed una con il rifiuto della Tessera. Così è semplicemente una cosa inaccettabile!
In mezzo a due ore di discussioni basate sul nulla, di luoghi comuni e falsi miti, di arrampicate sugli specchi da parte dei diretti interessati sull'effettiva utilità della Tessera; i pochi discorsi sensati (oltre a quelli dell'Avvocato Adami che ha sapientemente saputo mettere il dito sulla piaga, mettendo più volte in difficoltà gli assidui sostenitori del "modello italiota") sono venuti fuori da A. della Fattori e da Ciccio Edel... Strano ma vero, il buon Edel cmq di calcio e di stadio qualcosa capisce e non è così ipocrita da nascondersi dietro un dito: le sue osservazioni relativamente all'incostituzionalità dell'Art.9, all'inutilità della Tessera ai fini della sicurezza e le sue osservazioni "velate" (ma nemmeno troppo) sulla dimostrazione data dalle forze dell'ordine di incapacità nel gestire l'ordine pubblico attraverso le richieste di limitazioni e di chiusure del settore ospiti avrebbero probabilmente meritato altrettanta onestà intellettuale nella controparte. Ma tant'è... A. invece ha profuso una riflessione che condivido: basterebbe togliere le forze dell'ordine dagli stadi per quattro-cinque domeniche, ed automaticamente si ridurrebbe anche il numero di "presunti leoni" all'interno delle tifoserie... rendeva perfettamente l'idea una sua frase: "Nel 1985 senza scorta andammo in 35 a Parma... qualche anno dopo, quando erano state inserite le scorte ed i treni speciali per i tifosi eravamo in 1.000!".
In conclusione, in questi giorni si sta discutendo in Parlamento il tanto sospirato disegno di legge sulla Tessera del Tifoso. Non so cosa ne potrà uscire fuori, se non le solite boiate italiote. In dicembre il Tar del Lazio si pronuncerà sull'incostituzionalità dell'Art.9 e il Garante della Privacy sull'ipotesi di uso scorretto del trattamento dei dati personali da parte delle società di calcio. Sono proprio curioso. Ma non illuso: questi vivono nel mondo dei sogni, e nella loro cialtroneria italiota. Ma state pur tranquilli, tutto è perfettibile!  

Corona Ferrea - Nessuna Resa

Ci mancherai

Il suo ricordo vivrà ogni giorno nei nostri cuori, la sua anima ci sarà sempre accanto e ci renderà più vicini a dio. Ciao Ciro

giovedì 14 ottobre 2010

MOVIMENTI CASUALI......

ITALIA 0 SERBIA 1

Nel 1999 la Serbia era sotto i bombardamenti della Nato... si parla di qualcosa come 600 bombardamenti aerei al giorno... Buona parte dei quali provenienti dall'Italia, che pure all'epoca era retta (vabbè si fa per dire) da un governo di centrosinistra, che però non fece nulla di diverso da ciò che avrebbe fatto un governo di centrodestra: ricevettero l'ordine (americano) di entrare in guerra, e da bravi leccaculo ci si misero. Qualche anno più tardi, il Kosovo dichiarò la propria indipendenza, con l'appoggio ovviamente degli USA e dei loro fidi servitori italioti... Basterebbero questi due avvenimenti per capire perchè gli italiani non siano affatto benvisti dai Serbi, a maggior ragione dai più nazionalisti.
Qualcuno però si porrà la domanda: vabbè, ma la politica cosa centra col calcio? Dovreste porla a quel signore in foto, saprebbe spiegarsi bene... E ad ogni modo,lo sport è sempre stato veicolo di messaggi anche politici (il pugno alzato al cielo da Smith e Carlos in segno di protesta contro l'apartheid americano alle Olimpiadi in Messico nel 1968 non ha insegnato nulla? e la strage del "Settembre Nero" a Monaco nel 1972 nemmeno?), quindi si presume che una qualsiasi persona dotata di cervello avrebbe pensato a Italia-Serbia come ad una partita a rischio. E magari conoscendo le "doti" degli ultras serbi,  avrebbe fatto preparare un cordone di sicurezza adeguatamente preparato ed attrezzato (anche numericamente) per contenerli. Ma siamo in itaGlia, dove otto anni fa sono riusciti a far disputare la partita con la Slovenia a Trieste... possiamo aspettarci che qualcuno ne capisca qualcosa!?!
Detto questo, i Serbi hanno armato decisamente un bel casino per le strade di Genova, prima soprattutto ma anche dopo la partita... Dentro lo stadio tuttavia hanno fatto niente di più niente di meno che una gran sceneggiata: semplicemente non volevano che la partita si giocasse, e sono riusciti prima a ritardarla di un'ora, e poi a farla sospendere definitivamente dopo pochi minuti di gioco. La cosa che lascia basiti è che ci sono riusciti con una facilità disarmante, quasi comica. Nessuno scontro frontale, solo un fitto lancio di oggetti, qualche torcia e qualche bombone, un personaggio poco raccomandabile (ma pur sempre uno!) che ha preso per il culo un'intero stadio da sopra la vetrata di Marassi. Ed interminabili minuti a sfidare la polizia, quasi ad invitarli ad entrare, cosa che ovviamente i nostri "eroi" si sono ben guardati dal fare... Con questi presupposti, una ventina d'anni fa non si sarebbe mai dovuto giocare, nemmeno da queste parti!
Ora, quando si parla di violenza negli stadi, si parla pur sempre di un problema a cui bisogna trovare una soluzione. Essendo io un tifoso, dal punto di vista istituzionale faccio parte a tutti gli effetti del "problema", quindi è un pò assurdo che vada io a proporre la "soluzione" (anche se sono convinto, riuscirei a fare molto meglio delle "menti pensanti" che decidono sulla pelle di tutti senza sapere un cazzo di niente...), tuttavia da tifoso ignorante e becero quale sono qualche domanda me la sono posta:
1) Visto e considerato che in Italia ci hanno imposto con la scusa della sicurezza prefiltraggi e tornelli, qualcuno mi spiega come hanno fatto i serbi a portarsi dentro un armamentario pirotecnico degno di Fuorigrotta a Capodanno e addirittura un trancino per tagliare la rete che delimita la gabbia (ovviamente l'intenzione non era quella di invadere il campo, anche perchè penso che se l'avessero voluto fare l'avrebbero fatto senza incontrare resistenza, detto proprio schiettamente)
2) In una partita del campionato italiano, la Celere sarebbe entrata nel settore senza tanti problemi e senza tanti complimenti verso donne e bambini, facendo cessare sul nascere le interperanze, oppure più probabilmente mettendola sul corpo a corpo con le conseguenze che tutti conosciamo. Più o meno quello che fecero in quel famoso Roma-Manchester United qualche anno fa. Come mai ieri si sono guardati bene dall'intervenire? Escludendo già per principio la risposta che "hanno voluto pensare all'incolumità di tutti i tifosi presenti" (ho visto in svariate occasioni di quanto effettivamente siano preoccupati dell'incolumità di chi non centra nulla, e l'hanno visto tutti durante il G8 proprio a Genova...), non è che magari anche gli "eroi di blu vestiti" si sono fatti due conti ed hanno capito che un conto è spaccare la testa a qualche ragazzino o a qualche famigliola ed un'altro è vedersela con degli ultranazionalisti serbi? "Forti coi deboli" funziona sempre, ma mai al contrario...
3) Vedendo il vetro sfondato da una transenna di quelle posizionate nell'anello superiore di Marassi, mi è venuto in mente che quel tipo di transenne (fatte a ferro di cavallo per intenderci, non come quelle lunghe dell'Euganeo) spesso non sono fisse ma si possono sfilare... Mi ricordo che quello stesso modello di transenne a Bari nel 1994 si sfilavano che era un piacere... A nessuno è venuta l'intelligente idea di toglierle?
4) Al prossimo Italia-Serbia cosa faranno? Maroni obbligherà i serbi a fare la tessera del tifoso oppure l'Osservatorio consentirà la trasferta solo ai serbi residenti in Italia?
La Serbia ha giocato decine di partite all'estero, ed i tifosi sono sempre quelli, incazzosi ed incazzati con tutti. Quando gli girano le palle, sono capaci di gesti come quello del prepartita di oggi, quando hanno ferito il loro portiere titolare tirando pietre al pullman della loro squadra (portiere che fra l'altro è passato dalla Stella Rossa al Partizan... insomma hanno fatto veramente il cazzo che volevano!). Tuttavia ovunque le partite si sono sempre disputate regolarmente. Ovunque tranne in itaGlia, appunto. E la partita di questa sera racchiude tutto: vent'anni di politiche repressive nei confronti del tifo organizzato (che tuttavia non hanno insegnato alla polizia italiana ad affrontare situazioni delicate), stadi costruiti vent'anni fa e già obsoleti, disorganizzazione da mangiaspaghetti, proclami su tessere del tifoso e stadi più sicuri... A questo punto direi che sono significative le parole di Masucci, nientepopodimeno che il Capo dell'Osservatorio. Questo signore è quello che vieta le trasferte in Italia: 
 "Eravamo consapevoli che fosse una partita a rischio, ma un comportamento di questa aggressività era da tempo che non si verificava. Una tifoseria così non doveva arrivare qua. Andavano fermati dalla legislazione serba (qualcuno spieghi a questo genio che in Serbia non esiste una vera e propria legislazione contro i tifosi, men che meno una banca dati! Chi li doveva fermare, mia nonna?). E qui non c’era nessuno della polizia serba. Sebbene non avessimo informazioni che qualificassero i tifosi serbi così ad alto rischio come abbiamo poi visto, tenendo conto di precedenti relativi alla Serbia, il piano operativo era comunque calibrato ad una partita ad alto rischio (Non avevano informazioni? Bastava farsi un giro suyoutube, si capiscono tante cose...). Questo non significa comunque polizia in campo, come invece è poi dovuto avvenire. Sapevamo comunque che sarebbero stati in tanti. Già nel pomeriggio in centro a Genova abbiamo dovuto favorire l’afflusso allo stadio dei tifosi per evitare che facessero danni in città (insomma, non riuscivano minimamente a controllarli).  Il controllo è stato accurato nella misura in cui può esserlo su 2000 persone in poco tempo (infatti si è visto...). Non abbastanza per evitare che portassero con loro oggetti pirotecnici (La butto la: i serbi hanno fatto un bel casino all'esterno dello stadio, giusto il tempo di creare un diversivo alla polizia per poi sfondare in massa i cancelli, è andata così?). La nostra sicurezza è riuscita comunque a scongiurare che entrassero in campo: i tifosi serbi non volevano far giocare la gara (no, i tifosi serbi non volevano entrare in campo: diversamente l'avrebbero fatto senza problemi. L'hanno dimostrato giocando per quasi un'ora con la polizia italiana, come il gatto col topo...). Il delegato Uefa ha poi deciso di far cominciare la partita quando la situazione è migliorata. Poi i lanci di fumogeni sono ricominciati, del resto la tifoseria serba era ostile anche ai calciatori della loro squadra, che hanno cercato di calmarli. Un retroscena: all’atto della partenza del pullman serbo dall’albergo i tifosi hanno tentato di aggredire i giocatori lanciando dentro un fumogeno. Il portiere è accusato di un cambio di maglia non condiviso dai tifosi, poi vedremo se ci sono altre ragioni. La decisione finale di interrompere definitivamente la partita l’ha poi presa l’arbitro, che riteneva non ci fossero le condizioni di sicurezza per spettatori e giocatori".    
Questi sono quelli che vi vietano le trasferte, cari ragazzi. Gente che non sa nemmeno come è fatto uno stadio. Gente che "non si immaginava che i serbi fossero tanto turbolenti". Probabilmente non si aspetterebbero nemmeno che israeliani e palestinesi si odiassero da tanto che vivono nel mondo delle nuvole.In itaGlia hanno gioco facile: vietano le trasferte, chiudono gli stadi e buonanotte. Ma nelle partite internazionali non funziona così, ed ecco che danno dimostrazione di tutta la loro totale incompetenza. A Roma, come a Genova. Domanda: avete ancora dei dubbi sul perchè non ci danno gli Europei?
Gli altri invece sono quelli che vi sequestrano l'accendino, che vi fanno storie per i tappi delle bottiglie, che se hanno la giornata cattiva vi impediscono di entrare con la vostra sciarpetta o con la maglietta con scritto "ultras". E che se alzate la voce o protestate vi sbattono dentro. Manganello e manette, il loro rimedio. Ma solo contro di voi: quando trovano gente con argomenti un attimo più seri diventano degli agnellini...
Infine i veri fenomeni, i vari giornalisti e commentatori TV che parlano seduti in uno studio. Mi chiedo se ci siano mai andati allo stadio. Ah, pardon, c'è la violenza e loro non ci possono andare! Ma non commenterò i loro piagnistei sui "bambini che stanno vedendo un pessimo spettacolo" (ormai quella è vecchia, ed è noto a tutti che un bambino ne vede di molto peggiori per TV o a scuola) e nemmeno le loro esortazioni alla Polizia affinchè entrasse per far "piazza pulita dei Serbi" (auguri!). Mi è bastato vedere il momento in cui Stankovic si è portato sotto il settore seguito da tutta la squadra, applaudendo e facendo poi il segno delle tre dita, che altro non sarebbe che il saluto dei cetnici, ultranazionalisti serbi, con le tre dita che stanno a significare approvazione, sostegno ed appartenenza... Il telecronista era convinto che gli stesse dicendo che rischiavano di perdere 3-0 a tavolino! 
Quanto basta per rendersi conto che in itaGlia NON SI E' MAI VOLUTO CAPIRE UN CAZZO DI NIENTE! 

giovedì 23 settembre 2010

21 de septiembre de 2010 Olimpija vs Publikum Celje




Ultras della Sampdoria contro la tessera del tifoso: "In corteo per la nostra libertà"

“In corteo per la nostra libertà” questo lo slogan del tifosi della Sampdoria, Ultras Tito, Fedelissimi e Fieri Fossato, che domenica alle 12.30 scenderanno in strada per protestare contro la tessera del tifoso e “rivendicare il diritto di essere uomini liberi”. Da Borgo Incrociati raggiungeranno lo stadio Ferraris dove alle 15.00 i blucerchiati affronteranno l’Udinese. “Non possiamo, non vogliamo arrenderci all’idea –spiegano in un comunicato- che Governo, Istituzioni e Società stiano allungando le mani sul nostro calcio. Nostro, perchè appartiene alla gente. Nostro perché con la nostra passione lo abbiamo reso quello stupendo spettacolo che è stato per tanti anni, perché per noi il calcio è emozione, mentre per loro solo guadagno. Abbiamo visto tifosi esclusi dallo stadio perché provenienti da regioni diverse, settori ospiti vuoti o senza quei colori, quei valori e quelle passioni che oggi nel calcio stanno sparendo. Scendiamo in strada perché non siamo in grado di chiudere gli occhi e subire passivamente. Il nostro urlo di libertà non può essere incatenato”.

Turris, tensione al termine della partita con il Sapri: danni all'auto dei vigili urbani

TORRE DEL GRECO (22 settembre) - Momenti di tensione al termine della partita Turris-Sapri, disputatasi questo pomeriggio a Torre del Greco (Napoli) e valida per la quarta giornata del campionato di serie D (girone I). Un gruppetto di tifosi, composto da cinque sostenitori della squadra di casa, è venuto a contatto con i rappresentanti della polizia municipale, allo stadio Liguori per il servizio d'ordine. I tifosi hanno prima inveito contro i vigili urbani, quindi hanno danneggiato a calci l'auto di servizio degli agenti e prima di dileguarsi hanno portato via anche il berretto ad una vigilessa. Uno

giovedì 12 agosto 2010

Benevento negli anni passati

Reggiana - Benevento (clip tifosi)

Tifosi laziali identificati per striscioni non autorizzati

Cinque venditori abusivi sanzionati e quattro tifosi laziali identificati per aver esposto striscioni non autorizzati. Questo il bilancio dei controlli effettuati ieri sera dalla Polizia a Roma per la prima partita amichevole ''SS. Lazio-Racing Santander''.Gli steward, in conformita' alla normativa vigente, hanno effettuato tutte le attivita' di bonifica, accoglienza, indirizzamento, osservazione e controllo accessi nei confronti di tutti gli spettatori, previa verifica della titolarita' del biglietto. Il dispositivo di controllo predisposto nella zona esterno stadio, ha consentito di fermare e sanzionare 5 italiani sorpresi a vendere bibite senza autorizzazione. Personale della Polizia Amministrativa, infatti, circa un'ora prima dell'inizio della partita, in Piazzale Dodi, ha proceduto al sequestro amministrativo di numerose bevande in lattina, bottiglie di vetro e plastica e a sanzionare i venditori. A 4 di loro e' stata applicata la misura del foglio di via obbligatorio.Nello stesso piazzale e' stato sanzionato amministrativamente un tifoso Laziale in possesso di una modica quantita' di hashish. Infine, sono stati identificati da personale Digos e sanzionati per la violazione del regolamento d'uso, i 4 tifosi laziali che pochi minuti prima dell'inizio della gara in Curva Nord hanno esposto due striscioni non autorizzati, recanti la dicitura ''No tessera'' e ''Preziosi telefona ar gestore''......

mercoledì 11 agosto 2010

CIAO LEONE

Il nazionale togolese Komi Massamesso Tchangai - ex calciatore di Udinese, Viterbese e Benevento - e' morto a Lome', nel Togo. Aveva 32 anni e le circostanze della morte, avvenuta nel giorno del suo compleanno, sono alquanto misteriose dal momento che si trovava nella capitale del suo Paese per difendersi dal presunto coinvolgimento in un traffico di droga. Attualmente Tchangai giocava in Cina nella formazione dello Shenzhen Shanquingyinha.


martedì 30 marzo 2010

ciao mimmo

Non voglio rattristarvi la giornata.... Ma per me oggi è un giorno di lutto... Esattamente 7 anno fà si è spento il mio più caro Amico che abbia mai avuto... un ultras come me e ma la vita è fatta così....  ti portero per sempre nel mio cuore ciao mimmo riposa in pace

andate via tutti  mercenari

giovedì 18 febbraio 2010

boys reggina

Reggina: lo storico gruppo ultras dei Boys ha deciso di abbandonare la curva
Le motivazioni della decisione spiegate in un comunicato Lo storico gruppo ultras 'Boys Reggio 1986' ha deciso di sospendere la propria "attività" e abbandonare le curve d'Italia, dove appassionatamente seguiva la Reggina in tutte le trasferte oltre ovviamente alla Sud dell'Oreste Granillo.La scelta è la naturale evoluzione di una situazione che, nel corso degli anni, è andata via via precipitando in modo particolare dopo la decisione dei capi storici (Carminello prima e Ciccio Casciano poi) di lasciare il ruolo di leader abbandonando la sud dopo un'infinità di procedimenti a loro carico accumulati in 25 anni di "militanza". Gli altri componenti avevano provato a continuare la strada di quello che, per molto tempo, è stato il gruppo principale della curva reggina, e due anni fa avevano ricominciato con un nuovo direttivo composto da 20 ragazzi mentre comunque i tesserati diventavano sempre meno in rapporto all'entusiasmo nei confronti della squadra che andava scemando.In un comunicato, oggi, i Boys denunciano situazioni ai loro occhi poco chiare: "Non vorremmo essere malpensanti, ma troppe coincidenze ci inducono a pensare che ci sia stato un 'complotto' per appiedare tutti i gruppi della penisola. Non si spiega altrimenti come in due anni abbiamo ricevuto sedici diffide sui venti ragazzi che portavano avanti il nostro gruppo. Praticamente tutto il direttivo". Dopo i tristi episodi della trasferta di Vicenza e dei giorni scorsi a Reggio in cui tra gruppi ultrà si è venuti alle mani e, ancora oggi, quattro ragazzi dei Boys sono in rinchiusi in carcere, la decisione: "Il daspo può vietarci l’accesso allo Stadio, ma non può impedirci di vivere ultras sei giorni su sette, così come ormai avviene da 25 anni".Saranno gli altri gruppi ultrà a guidare la curva della Reggina il cui futuro, adesso, è tutto da costruire anche se certamente, con questa triste decisione, paradossalmente è alta la possibilità che gli altri gruppi ritrovino compattezza e omogeneità.

giovedì 11 febbraio 2010

propatria -benevento

omicidio raciti vergogna

Catania – Il Tribunale per i minorenni ha condannato a 14 anni di reclusione Antonio Speziale per l’omicidio di Filippo Raciti. L’ispettore di polizia morì il 2 febbraio 2007 dopo essere stato gravemente ferito durante gli scontri per il derby di calcio Catania-Palermo. Speziale ha anche ricevuto una interdizione dai campi di calcio di cinque anni. L’accusa aveva chiesto una condanna a 15 anni per omicidio preterintenzionale. Il processo si è svolto al Tribunale per i minorenni perché Speziale, nel 2007, non aveva ancora raggiunto la maggiore età.



FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI

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