lunedì 31 marzo 2008

MATTEO VIVE


il nostro mondo piange un altro ultras MATTEO BAGNARESI sostenitore del parma....non si conoscono le cause giuste e come e' accaduto il suo incidente...sappiamo solo che e' morto un altro ragazzo che faceva la nostra stessa vita ultras...rip e solidarieta' alla famiglia ed ai parmensi!!

BENEVENTO -GELA


LAPARTITA DELLA VERITA Nonostante il cattivo tempo allo stadio sono presenti in 3500 circa che si fanno sentire per gran parte della partita anche se con qualche leggero calo nel secondo tempo. Oggi è una domenica importante per la curva sud, oggi i ragazzi attuano gli ultimi “ 20 MINUTI DI SILENZIO PER GABBO E NON SOLO ”. Infatti al 18° del primo tempo no noto che dalla curva si innalzano in rapida successione sette striscioni sui cui vengono ricordati quei ragazzi uccisi dalle forze dell’ordine, mentre sulla ringhiera viene esposto uno striscione che recita “ INGIUSTIFICATA IMPUNITA’ PASSATA IN GIUDICATO IL NOSTRO SILENZIO HA GRIDATO GIUSTIZIA”. Ricordo che il Benevento ha portato avanti questo sciopero in memoria di Gabriele Sandri e in segno di
solidarietà a tutte le tifoserie a le quali è stato vietato di seguire le sorti della loro squadra in casa e in trasferta. Infine segnalo anche la presenza di una decina di sostenitori provenienti da Gela

Maledetti autogrill


In questi tristi momenti la parola migliore è il silenzio.
Certo si muore tutti i giorni: sul lavoro, per strada, nelle discoteche, nei rave .... nonchè sugli autogrill ormai maledetti.
Prepariamoci ad altre tavole rotonde , bombardamenti mediatici, sondaggi per vietare le trasferte etc etc .... mi sento vuoto invaso da un senso di tristezza incredibile perchè tanti sono i pensieri che si rincorrono nella mia testa ....
Ancora non sono chiare le dinamiche dell'accaduto ma resta il dramma di unafamiglia distrutta di un ragazzo morto a 28 anni ma soprattutto è ripartita la caccia agli Ultras anche se al momento in maniera soft .... ma già ci sarà stamattina una riunione straordinario dell'osservatorio....Scasualmente ieri sera ho ascoltato l'intervista fatta ad un "deficiente" juventino a torino : il quale diceva che non si doveva sospendere la partita perchè la gente per essere allo stadio fa i sacrifici ..... azz forse non si rendeva conto che un ragazzo per essere allo stadio al fianco della sua squadra del cuore è morto.Visto che sono del parere che la via migliore è il silenzio mi fermo quà .... stringendomi idealmente ad un caloroso abbraccio alla famiglia di MATTEO BAGNARESI ed ai BOYS del Parma.

CIAO MATTEO !!

CIAO MATTEO


Matteo, "Il Bagna", era un ultras, membro dei Boys Parma 1977. Era un giovane di 27 anni, con una famiglia, un lavoro e tante passioni. Tra queste c'era il Parma Calcio. Seguiva la squadra in casa e in trasferta e partecipava attivamente al tifo.
Oggi pomeriggio Il Bagna è morto. Si è spento in un autogrill, tra gli sguardi sgomenti dei suoi fratelli. Non rivedremo più il suo sorriso timido; non sentiremo più la sua voce amichevole e sanguigna. Qualcosa di caro, a cui eravamo abituati, c'è stato repentinamente sottratto. E adesso ne sentiamo la feroce mancanza.
E' il momento delle lacrime e del dolore. Per la sua famiglia, per i suoi amici, per i suoi cari. Ed è il momento del rispetto e del silenzio, per chi ha un cuore e una coscienza.Ma alcuni non si fermano neppure davanti alla morte. Stravolgono i fatti, e una giovane vita spezzata, grazie a mille menzogne, diventa il mezzo per supportare teorie, fare audience, inventare scoop. Un'opera di disinformazione che arriva al più becero sciacallaggio.S'è parlato di catene, spranghe e bastoni. Ma né noi né gli juventini eravamo armati. S'è parlato di scontri e di tafferugli, ma le due fazioni non si sono date battaglia. S'è parlato ancora di tifo violento e di voler sospendere le trasferte dei tifosi, ma Il Bagna non è stato ucciso da altri ultras, è mortosotto le ruote di un pullman.Un altro fatto di sangue, ma l'ultras non è il carnefice. E' la vittima.Si rispetti la verità, si rispetti la memoria di un ragazzo che non c'è più, si rispetti il dolore di chi a Matteo ha voluto bene.
BOYS PARMA 1977
FOTO-- PARMA-REGGIANA 80-81

martedì 25 marzo 2008

MONOPOLI-BENEVENTO


Una occasione persa per il Monopoli visti anche gli altri risultati, visto anche i dubbi sul pareggio giallorosso, un punto che sa di vittoria per il Benevento, ma che ha rischiato grosso.UNATRSFERTA UN PO OSTICA DOPO DOPO I FATTI L'ANNO SCORSO PLEY OFF CITTA BLINDATA MA PASSIAMO SOTTO LA LORO CURVA PER DIRE CURVA SENZA PROBLEMI
GLI ULTRAS DI CASA CURVA VUOTA PRESENTI SOLO AL CENTRO UN 200 CIRCA con il fax alla mano oggi festeggiavano bad boys 21 anno ma???? ottimo tifo cn molti cori contro di noi
a volonta presenti i loro amici di chieti ospiti presenti un 500 CON I VENTI MINUTI DI SILENZIO PER GABBO E NON SOLO ... BEL TIFO AL VENEZIANI PER TUTTO L'INCONTRO FINE PARTITA GIOIA PER I 500 BENEVENTANI PRESENTI PER LA STRADA PER IL RITORNO QUELLI DI MONOPOLI CI PRENDONO CON LE PIETRE E DOPO FANNO DA CONIGLI SCAPPANO ... BELLA REALTA A MONOPOLI MANDANO IL FAX E TIRANO LE PIETRE E FANNO I CONOGLI ... CIAO MONOPOLI QUESTA CATEGORIA E PER TE NOI CE ANDIAMO IN C1

martedì 11 marzo 2008

BENEVENTO-MELFI


Si inchina anche il Melfi quest'oggi al Santa Colomba Una partita dai due volti AL Santa Colomba tra Benevento e Melfi. Giallorossi strepitosi nel primo tempo: un gol, un palo e tante occasioni create. Nella ripresa più equilibrio in campo, con il Melfi pericoloso più di una volta. una ventina di ospiti presenti con buon tifo qualche coro per gabriele . la sud inizia venti minuto di silenzio per gabbo e non solo dopo quanto la sud innalza i primi cori il benevento passa in vantaggio non e la prima volta che succede qualche pausa nel secondo tempo ....

domenica 9 marzo 2008

Via le sciarpe, l'ultima ingiustizia a Gabbo


Hanno tolto tutte le sciarpe all'autogrill maledetto di Badia al Pino; hanno riverniciato il cordolo per cancellare le scritte; hanno coperto di vernice gli adesivi delle tifoserie. E' l'ultima ingiustizia perpetrata nei confronti del tifoso laziale, tragicamente scomparso la mattina dell'11 novembre. Quel tempio profano adesso non esiste più.BADIA AL PINO - Chiunque passasse di lì, si fermava un attimo, osservava, si chiudeva in riflessione, dedicava un attimo della propria frenetica vita alla memoria di Gabriele Sandri. Quell’anonimo segnale autostradale era diventato una sorta di tempio profano; quel segnale era, per dirla alla Yeats, una bellezza terribile, perché, nato dalla tragedia della morte del dj laziale, aveva per una volta sottolineato il lato buono del tifo calcistico. Tutte le tifoserie, ma anche sportivi comuni, appassionati, gente ignara di cosa sia un pallone: tutti, in una parola, s’erano uniti nel ricordo del povero ragazzo ucciso mentre andava a vedere la partita. I ragazzi della Valdichiana, al pari di chi scrive, s’erano affezionati a quel tempio consacrato al calcio ed alla memoria del ragazzo ucciso; l’avevano visto crescere, di giorno in giorno, di settimana in settimana. Prima qualche sciarpa, poi una marea di sciarpe, che copriva tutto il segnale; ma anche bandiere, vessili, adesivi, scritte a pennarello, addirittura abbonamenti di chi col calcio, dopo quella mattina dell’11 novembre, aveva deciso di chiudere. Ed i tifosi di pallone s’erano commossi più degli altri, non solo perché coscienti che al posto dello sfortunato dj potevano esserci loro, ma anche perché conoscevano l’umore di chi si prepara a vedere una partita dei suoi beniamini, un sentimento di gioia e di attesa che tutto merita fuorché l’essere stroncato in quel modo.Oggi quel segnale è tornato ad essere anonimo. E’ tornata, quella scritta, “Firenze”, che sa d’amaro come poco altro. Via le sciarpe, via le bandiere, via tutto. Riverniciato (in malo modo, peraltro), anche il cordolo in cemento, si sono volute togliere anche le scritte che onoravano la memoria di Gabbo. Il tempo della memoria è finito, a quanto pare. Forse il nostro Paese vuole che si dimentichi presto una pagina nera della storia calcistica (e non solo) italiana. Forse non c’è spazio nemmeno per una lacrima, per un sentito e commosso momento di riflessione. Forse a qualcuno ha fatto male vedere tutta questa partecipazione, l’unirsi univoco di chi di solito è diviso da una rivalità pallonara. Vorremmo sapere perché. Vorremmo sapere se c’era davvero bisogno dell’ultima ingiustizia nei confronti di un ragazzo, partito per andare a vedere una partita e mai più tornato a casa. Un ragazzo che ha visto svanire la sua vita, la sua felicità, la sua fede in un anonimo parcheggio di un autogrill aretino. La passione della gente aveva fatto sì che, perlomento, quel luogo non fosse più anonimo. Adesso è tornato ad esserlo. Perdonaci per l’ennesima ingiustizia, Gabbo e… speriamo sia l’ultima?. siete sicuri

sabato 8 marzo 2008

IGEA VIRTUS BENEVENTO


Un Benevento ridotto in dieci per oltre un’ora di gioco ha pareggiato 0-0 contro l’Igea Virtus nella 26a giornata del campionato di calcio di serie C2 girone C. Il Pescina (battendo 2-1 il Monopoli) accorcia a sette le lunghezze di distanza dai sanniti. va in movimento la macchina degli ultras a pieno giorno verso le 02:30 circa isoliti matti che amano il benevento 2 bus in partenza verso la sicilia ....
arrivati a barcellona12:00 ma le f.d.o le solite loro abusi ..... si entra finalmente nel settore con tutto il materiale ultras alla faccia del decreto ....
la curva di casa con 4 bandiere e niete piu tifo zero meritate la promozione altro che la c2 ... noi presenti circa 100 con i primi minuti in silenzio per gabriele e dopo si trasforma in una blogia ... BASTA CON QUESTI CAMPI DI MERDA MIRITIAMO DI PIU

venerdì 7 marzo 2008

ULTRAS


Con ultras si intende uno stile di vita, un modo di essere.Si indica un attaccamento morboso alla propria città, ai colori della propria squadra, che vanno seguiti e sostenuti in casa e in trasferta senza aver paura di fare sacrifici sia fisici, sia economici. Vivere ultras sette giorni su sette significa vivere la settimana aspettando la domenica, dedicandosi alla propria curva e al proprio gruppo.Per un ultras prima viene il bene per il proprio gruppo e per i diffidati, poi il bene per la maglia della propria città, e infine il bene per la squadra.Molto spesso la parola “ultras” viene affiancata al termine “teppista”, proprio per questo motivo l’ultras fedele al suo ideale non ascolta i giudizi della folla e continua a credere nei suoi valori ultras, quali: l’amicizia, il gruppo e l’eterno combattere contro l’omologazione della società!!”

lunedì 3 marzo 2008

TONINO CURRO'


17 giugno 2001 - Stadio Celeste: Durante la finale playoff C1 Messina-Catania, valida per la promozione in Serie B, una bomba-carta lanciata dai tifosi catanesi verso la curva Nord uccise Antonino Currò, un giovane ultras dei Testi Fracidi, in seguito ad una lenta agonia.La ferita è ancora aperta a Messina, nessuno di noi può dimenticare un ragazzo la cui vita è stata strappata così, in un attimo, per un gesto folle... un ragazzo che aveva la sola colpa di amare troppo la propria squadra... e ogni domenica la Curva si stringe nel suo ricordo...Il tempo non attenua il rimpianto, nè il disdegno per come la vicenda sia stata presto gettata nel dimenticatoio: il/gli responsabile/i dell'accaduto non è mai stato identificato, e il giudice per le indagini preliminari ha archiviato il procedimento penale controignoti... Non ci sarà mai nessun colpevole per la morte di Tonino, anzi... ne resteranno troppi...Ma io spero davvero che un giorno i catanesi assassini possano finalmente pagare per le loro colpe... perchè la morte di questo ragazzo non può restare soltanto una notizia di cronaca nera...
p.p stiamo aspettando ancora il colpevole !

IL NOSTRO IDEALE


IN OGNI SERIE IN OGNI CAMPO IN OGNI PARTITA CONTRO TUTTI E TUTTO NOI NON MOLLIAMO PERCHE LA NOSTRA FEDE BENEVENTO LA NOSTRA STORIA LA NOSTRA MAGLIA NON HA EGUALI PERCHE NOI SIAMO IL BENEVENTO NOI SIAMO I SANNITI QUELLI CHE DAVANTI A OGNI OSTACOLI DAVANTI A OGNI REPRESSIONE E CALPESTATI SOLO PERCHE AMIAMO il NOSTRO BENEVENTO NON CEDIAMO E NON SCENDEREMO A PATTI PROGRAMMAZIONE PER IL NOSTRO BLASONE PERCHE TUTTO QUESTO NON LO MERITIAMO . SHIAVI DI UN SOGNO PRIGIONIERI DI UNA FEDE.NON MOLLO.



FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI

FIERI DELLE NOSTRE ORIGINI